TAROT

Le carte dei tarocchi re-interpretate in chiave contemporanea da ventidue artisti, in mostra alla Mondo Bizzarro Gallery

Dall’Eremita al Mondo i personaggi che per secoli hanno incarnato le carte dei tarocchi sono re-interpretati da ventidue artisti contemporanei ed esposti dal 30 aprile fino al 18 maggio negli spazi della Mondo Bizzarro Gallery (via Reggio Emilia 32 c/d ). La mostra a cura di Alessia De Filippi coinvolge personalità sia romane che internazionali come Hogre, Antonio Guzzardo, Valeria Crociata, Simone Tso’, Jb Rock, Nike Brass Alghisio, Infidel, PU:RE, Paolo Petrangeli, Diamond, Alessandra Fusi, Elena Rapa, Bafefit, Marco Rea, Michele Guidarini, Re delle Aringhe, Saturno Butto’, Luisa Catucci, Genuine, Luisa Montalto, Francesco D’Isa, Gaetano Leonardi interpreti delle rispettive carte de Il Bagatto; La Papessa; L’Imperatrice; L’Imperatore; Il Papa; Gli Innamorati; Il Carro; La Giustizia; L’Eremita; La Ruota; La Forza; L’Appeso; La Morte; La Temperanza; Il Diavolo; La Torre; La Stella; La Luna; Il Sole; Il Giudizio; Il Mondo e Il Matto. “Per cinque secoli o più – commenta la curatrice – le carte del Tarot sono state usate in Europa apparentemente per gioco e per predire la fortuna, ma in realtà per preservare i tratti essenziali di una dottrina segreta. Esse formano un alfabeto simbolico dell’antica saggezza, e grazie alla loro influenza sulle menti di alcuni pensatori illuminati, possiamo ripercorrere le orme dell’attuale ritorno d’interesse verso questa saggezza. La dottrina celata in questi simboli ha assunto molte forme, il Tarot parla molte lingue, e i suoi simboli sono pieni di significato per tutti gli studiosi degli antichi mestieri, e nonostante il suo simbolismo cattolico, rappresenta una particolare versione della scienza sacra, perché esprime idee universali”. Portatori di una sapienza antica e di una carica simbolica senza tempo i tarocchi, come sostiene Paul Foster Case nell’introduzione allo studio del “Tarot”, tra le numerose interpretazioni e ipotesi elaborate nel corso dei secoli, la verità sull’origine dei tarocchi e il significato del loro nome resta un tema aperto e avvolto dal mistero.
www.mondobizzarrogallery.com

LIVEPERFORMERSMEETING

Torna a Roma l’evento che coinvolge artisti, performer e vj. Fino al 22 maggio al Nuovo Cinema Aquila

Performance, workshop, presentazione e showcase sono alla base del programma per l’edizione 2011  di LPM.LivePerformersMeeting. Ideato e organizzato da Gianluca Del Gobbo e Flyer Lab LPM propone fino al 22 maggio negli spazi del Nuovo Cinema Aquila (zona Pigneto) l’incontro e il confronto tra artisti, video performer, vj e appassionati al live video. In qualità di ospiti e protagonisti  dell’appuntamento saranno professionisti del settore, musicisti e esperti del campo del live audio video. Per un programma dettagliato visitare il sito dell’evento.
http://www.liveperformersmeeting.net/
www.flxer.net

WHEN IN ROME

Dopo la mostra a Los Angeles, gli artisti romani tornano ad esibirsi al Macro Testaccio

“When in Rome” presenta il volto contemporaneo della capitale attraverso i lavori di 24 artisti tra giovanissimi e nomi più noti e conosciuti nel campo dell’arte. Sono Elisabetta Benassi, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Stanislao di Giugno, Ra di Martino, Francesco Lo Savio, Luigi Ontani, Nicola Pecoraro, Alessandro Piangiamore, Cesare Pietroiusti, Giuseppe Pietroniro, Emilio Prini, Pietro Ruffo e altri ancora.

Alcuni tra i principali volti dell’arte contemporanea del territorio romano e dell’urbe, dopo essere stati ospiti per un mese della collettiva a Los Angeles, grazie all’iniziativa della Depart Foundation e il supporto della Provincia di Roma, sono finalmente sbarcati a Roma.

La mostra sarà inaugurata il prossimo 27 maggio 2012 presso gli spazi del Macro Testaccio e vedrà la partecipazione del fondatore Pierpaolo Barzan , con il coordinamento di Damiana Leoni e dei curatori della mostra, Valerio Mannucci  e Luca Lo Pinto. Proprio a quest’ultimo  abbiamo chiesto qualche informazione in più sulla mostra.

Da cosa nasce il titolo “When In Rome”?

Il titolo nasce dall’appropriazione del proverbio inglese “when in rome, do as the romans do”, una formula per evidenziare la necessità di adattarsi alle usanze locali quando ci si trova in un contesto geografico e culturale diverso dal proprio. Esattamente la situazione in cui ci troviamo noi con questa mostra.
Perché è stata scelta Los Angeles per realizzare la collettiva?

Los Angeles in questo momento è una delle città più interessanti e energiche per l’arte contemporanea. Inoltre credo che abbia molte assonanze con Roma. Come direbbe il Victor di “Rules of Attraction” di Breat Easton Ellis: Rome, which is big and hot and dirty. It was just like L.A., but with ruins.
Giovani artisti affiancati ad artisti come Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Francesco Lo Savio, Fabio Mauri, Luigi Ontani, Emilio Prini. Cosa indica questo connubio?

La scelta di affiancare questi artisti a quelli di una giovane generazione è per creare più livelli di lettura per l’intera mostra e, allo stesso tempo, per far conoscere in America il lavoro di grandi artisti ancora sottovalutati come Prini, Mauri e Lo Savio.
Quali sono state le modalità seguite nella scelta degli artisti?

Più che degli artisti ho scelto delle opere perché credo siano loro i protagonisti delle mostre. “When in Rome” è pensata come un’opera teatrale dove le opere sono come personaggi che recitano la loro parte in un palco immaginario che è lo stage con cui è stato pensato l’allestimento.
Con “When In Rome”  qual è il tratto essenziale che si vuole mostrare della realtà romana?

Non credo possano esistere dei tratti essenziali o specificità a livello geografico o sociale. Anzi la mostra vuole proprio evidenziare e esplicitare le dissonanze e le singole individualità piuttosto che creare una cappello dove rinchiudere i vari lavori.
Pittura, installazione, arte concettuale ed ancora cultura pop, performance, cinema e musica. Come è strutturata l’exihibition?

La mostra è strutturata su tre livelli: una parte espositiva presso l’IIC, un progetto speciale all’Hammer Museum ovvero la performance di Luigi Ontani e una collaborazione site-specific con LA><ART in occasione della quale uno degli artisti in mostra, Ra di Martino, ha realizzato un’opera site specific per un enorme billboard.

RIFRAZIONI PERMANENTI

L’evento artistico, parte del progetto 150 Italiamobile per il lancio dell’applicazione istituzionale per smartphone legata all’Unità d’Italia, il 21 aprile a Piazza Colonna

In occasione del progetto 150 Italiamobile, per il lancio dell’applicazione istituzionale per smartphone legata all’Unità d’Italia, nuove tecnologie, architettura, danza, musica e arti visive si incontrano e danno vita a “Rifrazioni Permanenti” il progetto artistico di Daniele Spanò. L’evento darà vita ad una forma di Visual Mapping che, grazie alla tecnologia del video mapping, permetterà l’interazione del pubblico con uno spazio costruito e ripensato attraverso installazioni, luci e videoproiezioni sonore. Così, a Piazza Colonna, presso Palazzo Wedekind alle 12.00 del 21 aprile, le musiche di Pino Pecorelli, la danza di Nicoletta Cabassi e Biagio Caravano, le animazioni in 3d di Luca Rocchi e la fotografia di Vito Frangione e Raffaello Dileo faranno da coro al contenuto multimediale che il regista Spanò ha progettato “per riflettere sul concetto di unità e raccontare l’Italia senza riferimenti iconografici, ma descriverne la sua unità, il potere del singolo nella collettività, guardando al passato per lanciarsi nel futuro”. La performance, a cura di NUfactory, fa parte del più amplio progetto 150 Italiamobile che è ideato e coordinato da Artchivium e promosso dalla Presidenza dei Consiglio dei Ministri-Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Ministro dei Turismo e la Direzione Generale per la Valorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Daniele Spanò (Roma, 1979) è l’artista selezionato dal regista Takeshi Kitano per rappresentare il fermento artistico della città di Roma, grazie al suo ultimo lavoro FORGETFUL2.0. Daniele approda alla regia dopo gli studi in scenografia e un lavoro da montatore televisivo e cinematografico. Nel 2005 firma la regia del documentario “Gary Hill. Resounding Arches” (Catalogo Electa) e ,successivamente, si occupa della regia video dei readings “La Città Fuori le Mura. Esplorazioni urbane con gli scrittori de La Repubblica”, a cura di Lorenzo Pavolini presso il teatro Palladium di Roma. Tra il 2007 e il 2008 partecipa alla 5° e 6° edizione dell’Homework Festival a Bologna e presenta il live video EXCEPT US, con il duo elettronico MIR, al BOX Contemporary Art Festival. In maggio FORGETFUL2.0 è inserito nel programma di “Teatri di Vetro – Festival indipendente di teatro” presso il teatro Palladium di Roma. Nell’ultimo anno Spanò espone il suo lavoro multimediale ONE MOMENT MORE al MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma a cura di BOX3 e Agita.
www.beniculturali.it
www.nufactory.it

CORPUSTRIP

Parte da Roma l’esposizione temporanea e itinerante dei ritratti di Donnini che toccherà venti città europee

Il 20 Aprile oltre 70 ritratti in bianco e nero migreranno da Roma verso altre città europee. Si tratta del progetto CORPUSTRIP, l’esposizione fotografica itinerante di Luca Donnini che in poco meno di due mesi toccherà 20 città. Per l’ultima tappa romana l’appuntamento è il 16 aprile alle ore 17.00 presso la MONDRIAN SUITE Gallery di San Lorenzo (via dei Piceni 41) dove, in occasione della mostra personale ”Donnini a Colori”, verrà celebrata l’imminente partenza della crew di CORPUSTRIP. Il progetto, infatti, fa capo al gruppo artistico composto da Luca Donnini, Adi Chiru, Alessio Maximilian Schroder, Lola Kola e Simona Santelli (Fango Crew) che, di volta in volta, propone l’evento di una notte. Uno spazio, spesso abbandonato o non adibito ad hoc per ospitare le opere, diviene così il luogo d’esposizione dei ritratti della serie CORPUS: il lavoro fotografico in bianco e nero che Luca Donnini ha realizzato dal 2007 al 2010 tra le città di Roma, Madrid, Parigi, Berlino, Stoccolma, Vienna, Lubiana, Belgrado e Istanbul. Le immagini stampate in grande formato saranno trasportate, per oltre 10 mila chilometri, di città in città per dar vita a inaspettate mise-en-scène, documentate in tempo reale tramite il blog di ELSEWHERE factory. Ma questo viaggio rappresenta solo una parte dell’immaginario di CORPUS che si appresta a diventare un film, la cui produzione sarà l’ultima tappa di un percorso iniziato nel 2007.
www.corpustrip.com
www.elsewherefactory.com
www.produzionidalbasso.com/pdb_597.html

ROMA PROVINCIA CREATIVA