INCENTIVI DALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI E PROVINCIA DI ROMA

È stato prorogato al 30 maggio il termine per partecipare all’iniziativa dell’Accademia di Belle Arti di Roma e la Provincia di Roma che, in attuazione del progetto “Artigianato artistico e professionalità artistico-creative – L’esperienza professionalizzante come strumento strategico per incentivare l’occupazione nella microimprenditorialità”, finanziato dalla Provincia di Roma – Dipartimento “Innovazione e Impresa”, indicono una procedura di selezione pubblica per il conferimento di:

– n. 7 borse di formazione ognuna dell’importo unitario di € 1.500,00 riservate a laureandi e laureati entro i 18 mesi dal conseguimento del titolo di laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, da svolgersi presso le aziende di cui al secondo comma dell’articolo 3 del Bando;

– n. 5 sussidi di 1.000,00 per le aziende che hanno acquisito il “Marchio di Qualità della Provincia di Roma” che alla scadenza dell’esperienza professionalizzante confermino la collaborazione con il borsista con un contratto di lavoro (co.co.pro., contratto a tempo determinato o indeterminato, ecc.). Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 30 maggio 2011, salvo eventuale proroga. Le “esperienze professionalizzanti” dovranno concludersi entro e non oltre il 31 dicembre 2011.
Il testo integrale del Bando, con le modalità di presentazione della domanda ed i relativi allegati, sono scaricabili al seguente link:
http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/sviluppo-economico-e-attivita-produttive/eventi-e-iniziative/18977
http://www.provincia.roma.it/istituzionale/la-provincia/atti-e-documenti/avvisi?page=4

MARCO e GIANLUIGI GIAMMETTA Giammetta & Giammetta

Visionari nel pensiero e nell’azione, i due fratelli si dividono tra architettura e design, austerità e rottura degli schemi

“La nostra ricerca va al di là degli aforismi architettonici. È un’avventura all’interno della natura più profonda dei nostri desideri e di quelli di coloro che abitano il mondo da noi pensato”. Questo è il pensiero dei due fratelli Giammetta, scettici di fronte a tutto ciò che è scontato. Dopo aver collaborato con lo studio di Massimiliano Fuksas, una delle firme più in vista dell’architettura mondiale, nel 1994 aprono il loro studio romano svolgendo le prime esperienze professionali nel campo dell’exibith design. La loro filosofia progettuale si basa sulla “ricerca del rapporto tra architettura e comunicazione e si pone come obiettivo la creazione di spazi sensoriali, in grado di essere “vissuti” e “toccati”. Nel 2002 fondano la società Giammetta & Giammetta e l’anno successivo la società 3G; sono docenti al Master in Lighting Design MLD dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza e tra i curatori del padiglione “Uneternal City” alla XI Mostra Internazionale di Architettura presso la Biennale di Venezia. Camaleonti e giocolieri dell’architettura, hanno evitato di fossilizzarsi su una sola idea per cavalcare con leggerezza e fantasia lo spirito di numerosi incarichi professionali, ed è così che curano, parallelamente all’attività di progettazione architettonica, l’ideazione e la direzione artistica di convention ed eventi finalizzati al lancio di nuovi prodotti. Realizzano numerose scenografie, allestimenti, mostre, utilizzando ogni volta linguaggi differenti ma complementari, servendosi dell’architettura come strumento di “comunicazione sensoriale”. Per i fratelli Giammetta, l’architettura rimane “la ricerca di un’atmosfera legata al piacere del bello. È la stimolazione sensoriale che deve coinvolgere gli spazi in cui viviamo e la gente che li condivide. Si tratta di trasformare in esperienza tattile e visiva un mistero ben nascosto nelle pieghe del corpo e della mente. Tutto questo cercando di mantenere intatta la sua essenza di mito o chimera, e riuscendo a percepire il punto di sintesi, senza però mai veramente raggiungerlo poiché il nostro è un percorso di ricerca che deve seguire e preconizzare il percorso di vita della gente”. Oggi lo studio opera in tre settori differenti ma allo stesso tempo complementari: interior design, exhibit design e architettura, perché solo “sovrapponendo e confrontando il linguaggio proprio della comunicazione, fatto di segni, con quello dell’architettura si riesce a costruire una sorta di codice che punta a stimolare i sensi realizzando un’architettura da toccare, guardare, vivere”. I due architetti operano da sempre a Roma nel tentativo di far tornare la città “ad esercitare cultura e ad immaginare se stessa non come un meccanismo fermo e inanimato ma come un corpo in movimento e in perenne trasformazione rivolto verso il futuro”. Per essere protagonisti di questo processo di trasformazione della città è importante “una politica del fare che ridoni centralità al progetto quale unico strumento capace di restituire nuove visioni, che mettano al centro del dibattito culturale e politico la costruzione di un nuovo modello della città di Roma”.
www.giammetta.it

Vito Campanelli @ QOS

Quarto appuntamento di Quasar Outer Space / / / Oltre Spazio Quasar con la lecture Net.Art.Media.Activism. di Vito Campanelli – Ottico e tattile nel Web: analisi delle modalità percettive del contemporaneo. Giovedì 21 aprile dalle ore 18:00 presso la sede dell’Istituto in Via Nizza 152 a Roma.

Le diverse epoche storiche sembrano essere caratterizzate da una propria specifica modalità percettiva. Cosa contraddistingue, oggi, il nostro rapporto con i media digitali?
Attraverso una breve ricostruzione storica (da Wölfflin a Riegl, da Deleuze a Laura U. Marks), Vito Campanelli – teorico dei nuovi media – evidenzierà come la tensione tra percezione ottica e tattile costituisca il fil rouge che tiene unite le principali ere: dall’arte egizia a quella contemporanea fino alla new media art.

L’obiettivo principale della lecture sarà quello di provare a definire la specificità dell’esperienza sensoriale di oggi. L’attenzione, dunque, sarà rivolta prima alle immagini (cinema e video arte) prodotte attraverso media già in uso nel secolo passato, per poi soffermarsi sull’universo visuale scaturito dalla diffusione planetaria dei media digitali ed in particolare sul fenomeno della new media art.

I quesiti sui quali si discuterà saranno: che rapporto abbiamo con il Web 2.0 e l’interattività? Da cosa dipende l’enorme successo dei social network, come Facebook e Twitter, e perché carichiamo i nostri video su Youtube? Cosa proviamo di fronte ad un urban screen o durante la performance di un VJ? L’esperienza nel Web è solo ottica o nasconde altro?

QOS 2011
La lecture di Vito Campanelli è il quarto appuntamento di Quasar Outer Space / / / Oltre Spazio Quasar 2011, la risposta dell’Istituto Quasar all’attuale tendenza evolutiva nel lavoro, nell’arte e nella vita, che sta rendendo sempre più incerto il concetto tradizionale di professione. QOS coinvolge i principali protagonisti del panorama artistico contemporaneo, tra cui designers, grafici, architetti, fotografi, artisti e studiosi, che ne esplorano i limiti ampliandone senso e potenzialità.
Il prossimo ospite di QOS 2011 sarà Hogre: la sua lecture sulla street.art. si svolgerà il 19 maggio 2011.

Vito Campanelli
Vito Campanelli, teorico dei nuovi media, è docente di ‘Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa’ presso l’Università degli Studi di Napoli ‘L’Orientale’.
E’ curatore freelance e promotore di eventi nell’ambito della cultura digitale ed è socio fondatore dell’associazione culturale MAO – Media & Arts Office ONLUS.
I suoi saggi dedicati alla cultura e alle arti digitali sono regolarmente pubblicati in ambito internazionale.
La sua più recente pubblicazione è ‘Web Aesthetics: How Digital Media Affect Culture and Society’ (Institute of Network Cultures of Amsterdam/NAi Publishers Rotterdam, 2010).
www.vitocampanelli.it  / / / www.mediartsoffice.eu  / / / www.webaesthetics.info

Ideazione e Coordinamento QOS Quasar OuterSpace / / / Prof. Carlo Prati

Info e Prenotazioni: 06.8557078 – www.istitutoquasar.com

Istituto Quasar Design University Roma
Via Nizza 152 – 00198 Roma
eventi@istitutoquasar.com – 06.8557078
www.istitutoquasar.com

AFRICA: SEE YOU, SEE ME

Fotografie di Marco Ambrosi | Luis Basto | Ologeh Otuke Caharles | Matteo Danesin |Delphine Diallo | Soibifaa Dokubo | Andrew Dosunmu | Anirban Duttagupta | Andrew Esiebo | Angè Le Etoundi Essamba | Ines Goncalves |Patrizia Maimouna Guerresi | Hassan Hajjaj | Lyle Ashton Harris | Uche Okpa Iroha | Majida Khattari |Stanley Lumax | Mamadou  M’Baye | Zanele Muholi | Malik Nejmi | Cedric Nunn | Nii Obodai, J.D. Ojeikere | Alfredo Munoz De Oliveira | George Osodi | Zak Ové | Pauliana Valente Pimentel | Malik Sidibé | Aldo Sodoma | Daniele Tamagni | Hank Willis Thomas | Bartelemy Toguo| Michael Tsegaye| Deb Willis.

Dopo l’inaugurazione a Lisbona e la prima in Italia, presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze, la mostra fotografica Africa: See you, See me prosegue il suo tour alle Officine Fotografiche di Roma. Nata per testimoniare la grande ricchezza e vitalità artistica di questo continente, Africa: See you, See Me è stata prodotta dal Dipartimento di Studi Africani della New York University (NYU) per la fondazione portoghese Africa.cont, in collaborazione con il campus fiorentino La Pietra Policy Dialogues della NYU e Officine Fotografiche, coordinamento Manuela De Leonardis.

L’esposizione è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro storico del Comune di Roma Capitale, dall’Assessorato Cultura Arte e Sport della Regione Lazio e dall’Assessorato allo Spettacolo, Sport del Municipio XI del Comune di Roma Capitale. L’obiettivo della mostra è attirare l’attenzione sui modi in cui gli africani rappresentano se stessi e la loro crescente influenza nel plasmare le modalità contemporanee con cui l’Africa viene fotografata. I fotografi africani hanno, infatti, ereditato modelli di rappresentazione fotografica mutuati dagli archetipi coloniali che raffiguravano gli africani come brandelli di una storia di cui facevano parte ma sulla quale non avevano controllo.

Questo progetto «racconta la storia della fotografia africana e la sua influenza sull’immaginario non africano dell’Africa – scrive il curatore Awam Amkpa – nonché la diaspora in tutte le sue diversità. Insieme, le fotografie sono testi di soggettività africane, archivi di storia e di società in via di sviluppo e metodi per comprendere come le immagini contribuiscono all’emancipazione». Un contesto ricco di fermenti innovativi, di cui Officine Fotografiche si fa promotrice. Artisti africani e della diaspora, provenienti da diversi Paesi: Algeria, Camerun, Etiopia, Ghana, India, Mali, Marocco, Nigeria, Portogallo, Senegal, Sud Africa, Trinidad e Usa, cui si aggiunge un gruppo di fotografi italiani profondamente connesso alle tematiche del progetto espositivo.

Tra questi, per citarne alcuni, si segnalano presenze storiche come Malick Sidibé (Soloba-Mali 1936, vive e lavora a Bamako), Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2007 e vincitore di innumerevoli premi internazionali; J.D. Okhai Ojeikere (Ojomo Emai-Nigeria 1930, oggi a Ketou). Ma anche Cedric Nunn (Nongoma-Sudafrica 1957, vive e lavora a Johannesburg); Zak Ové (Londra 1966, vive e lavora tra Londra e Trinidad); George Osodi (Lagos-Nigeria 1974, vive e lavora tra Lagos e Londra), Zanele Muholi (Umlazi-Sudafrica 1972, vive e lavora a Cape Town).

La mostra è organizzata in tre parti, la prima sezione presenta una serie di ritratti in esterno di africani alle prese con la realtà urbana nella quale sono emigrati. Nella seconda vengono presentati i primi ritratti etnografici che suggerivano un’immagine dell’Africa come luogo selvaggio popolato dai primitivi dell’Europa. La sezione finale, realizzata da fotografi non africani, è dedicata invece alle fotografie contemporanee dell’Africa e dei suoi abitanti. La serata inaugurale sarà accompagnata da una presentazione alla quale parteciperanno relatori e fotografi. Tra gli altri Awam Amkpa (curatore della mostra), Laura Serani (direttore artistico Rencontres de Bamako), Guido Schlinkert (direttore artistico della galleria Extraspazio di Roma), Mary Angela Schroth (direttore artistico della Sala 1 Arte Contemporanea di Roma) e Marco Delogu (direttore di FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma).

Vernissage: mercoledì 4 maggio ore 18,30

OFFICINE FOTOGRAFICHE | Via G. Libetta 1, Roma | Ingresso gratuito | Tel. 06.5125019 www.officinefotografiche.org email: of@officinefotografiche.org http://africaseeyouseeme.wordpress.com/

CORPUSTRIP | DONNINI ON THE ROAD

CORPUSTRIP è un’esposizione temporanea itinerante, un evento di una sola notte in uno spazio non specificatamente adibito, occupato o abbandonato, non finito o in attesa di pensiero, flessibile perché provvisoriamente eletto luogo d’esperienze.


La crew di CORPUSTRIP, composta da Luca Donnini, Adi Chiru, Alessio Maximilian Schroder, Lola Kola e Simona Santelli (Fango Crew), percorrerà in poco meno di due mesi ben 10 mila chilometri, raggiungendo oltre 20 città d’Europa, ognuna delle quali ospiterà un diverso e non programmato happening CORPUSTRIP.

I ritratti della serie CORPUS – il lavoro fotografico in bianco e nero che Luca Donnini ha realizzato dal 2007 al 2010 tra Roma, Madrid, Parigi, Berlino, Stoccolma, Vienna, Lubiana, Belgrado e Istanbul – stampati in grande formato e trasportati di città in città, saranno il fulcro e al contempo il mezzo per costruire di volta in volta diverse e inaspettate mise-en-scène, seguite e documentate in tempo reale tramite il blog di ELSEWHERE factory, che per due mesi raccoglierà immagini, video e racconti di questo viaggio che si appresta a diventare un film, la cui produzione sarà l’ultima tappa di un percorso iniziato nel 2007.

La partenza di CORPUSTRIP, prevista il 20 APRILE 2011, sarà celebrata in occasione della mostradonnini a colori, in programma il 16 e il 17 Aprile 2011 negli spazi della galleria Mondrian Suite di Roma (via dei Piceni 41/43) a partire dalle h17.


“Alla fine dopo decine e decine di ritratti è l’assenza di scandalo che convince, la verità messa lì come un enigma, l’indifferenza al clamore, al grido, all’esclamativo. Tanti corpi con un mondo a parte eppure ogni sguardo fratello all’altro.” [Giulia Roncati]


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