Concorso Fotografico Giovanni Tabò 2011

Officine Fotografiche e Controchiave presentano la terza edizione del Premio Giovanni Tabò. I lavori selezionati e la premiazione del concorso si terranno presso l’Istituto Superiore Antincendi (I.S.A.), nell’ambito della 7^ edizione di FotoLeggendo. Istituito nel 2009, il premio è dedicato alla memoria dell’appassionato fotografo e organizzatore di FotoLeggendo, prematuramente scomparso all’età di quarantaquattro anni. Il concorso, riservato al portfolio, è in linea con il Premio FotoLeggendo, inserito nel Circuito Nazionale “Portfolio Italia” organizzato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF). Il concorso, senza distinzione tra amatori e professionisti, è riservato ai fotografi che non abbiano superato i quarantaquattro anni di età, ossia, nati dal primo gennaio 1967.  Per partecipare alla selezione basta inviare all’associazione culturale Officine Fotografiche un solo lavoro, su supporto informatico, costituito da un massimo di 15 immagini. I Portfolio dovranno pervenire improrogabilmente entro 12 giugno 2011. I Portfolio pervenuti, saranno valutati da una Giuria composta da Emilio D’Itri, responsabile Officine Fotografiche/FotoLeggendo, Gaetano di Filippo, docente di Officine Fotografiche, Maurizio Lupi, esperto in linguaggi fotografici//docente – collaboratore delle riviste Fotoit /Riflessioni FIAF, Marco Pinna, redattore National Geographic, Claudio Romanelli, responsabile Associazione Culturale Controchiave, Chiara Oggioni Tiepolo, curatrice di mostre fotografiche, Peo Vertamy, direttore Agenzia /OnOff. Tra i Portfolio ne saranno scelti due che saranno esposti durante la 7^ edizione di FotoLeggendo.

il Premio Giovanni Tabò, consistente in un contributo economico di 1.500,00 Euro al primo classificato mentre al secondo andrà un premio di 300,00 euro in libri fotografici.

Responsabile Concorso: Alberto Placidoli

Segreteria Concorso: Massimo Bottarelli, Cristina Capponi, Emanuele Inversi.

Per informazioni telefono/fax +39 06 5125019

Sito web www.officinefotografiche.org | www.fotoleggendo.it |

email: of@officinefotografiche.org

RIFRAZIONI PERMANENTI

L’evento artistico, parte del progetto 150 Italiamobile per il lancio dell’applicazione istituzionale per smartphone legata all’Unità d’Italia, il 21 aprile a Piazza Colonna

In occasione del progetto 150 Italiamobile, per il lancio dell’applicazione istituzionale per smartphone legata all’Unità d’Italia, nuove tecnologie, architettura, danza, musica e arti visive si incontrano e danno vita a “Rifrazioni Permanenti” il progetto artistico di Daniele Spanò. L’evento darà vita ad una forma di Visual Mapping che, grazie alla tecnologia del video mapping, permetterà l’interazione del pubblico con uno spazio costruito e ripensato attraverso installazioni, luci e videoproiezioni sonore. Così, a Piazza Colonna, presso Palazzo Wedekind alle 12.00 del 21 aprile, le musiche di Pino Pecorelli, la danza di Nicoletta Cabassi e Biagio Caravano, le animazioni in 3d di Luca Rocchi e la fotografia di Vito Frangione e Raffaello Dileo faranno da coro al contenuto multimediale che il regista Spanò ha progettato “per riflettere sul concetto di unità e raccontare l’Italia senza riferimenti iconografici, ma descriverne la sua unità, il potere del singolo nella collettività, guardando al passato per lanciarsi nel futuro”. La performance, a cura di NUfactory, fa parte del più amplio progetto 150 Italiamobile che è ideato e coordinato da Artchivium e promosso dalla Presidenza dei Consiglio dei Ministri-Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Ministro dei Turismo e la Direzione Generale per la Valorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Daniele Spanò (Roma, 1979) è l’artista selezionato dal regista Takeshi Kitano per rappresentare il fermento artistico della città di Roma, grazie al suo ultimo lavoro FORGETFUL2.0. Daniele approda alla regia dopo gli studi in scenografia e un lavoro da montatore televisivo e cinematografico. Nel 2005 firma la regia del documentario “Gary Hill. Resounding Arches” (Catalogo Electa) e ,successivamente, si occupa della regia video dei readings “La Città Fuori le Mura. Esplorazioni urbane con gli scrittori de La Repubblica”, a cura di Lorenzo Pavolini presso il teatro Palladium di Roma. Tra il 2007 e il 2008 partecipa alla 5° e 6° edizione dell’Homework Festival a Bologna e presenta il live video EXCEPT US, con il duo elettronico MIR, al BOX Contemporary Art Festival. In maggio FORGETFUL2.0 è inserito nel programma di “Teatri di Vetro – Festival indipendente di teatro” presso il teatro Palladium di Roma. Nell’ultimo anno Spanò espone il suo lavoro multimediale ONE MOMENT MORE al MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma a cura di BOX3 e Agita.
www.beniculturali.it
www.nufactory.it

AFRICA: SEE YOU, SEE ME

Fotografie di Marco Ambrosi | Luis Basto | Ologeh Otuke Caharles | Matteo Danesin |Delphine Diallo | Soibifaa Dokubo | Andrew Dosunmu | Anirban Duttagupta | Andrew Esiebo | Angè Le Etoundi Essamba | Ines Goncalves |Patrizia Maimouna Guerresi | Hassan Hajjaj | Lyle Ashton Harris | Uche Okpa Iroha | Majida Khattari |Stanley Lumax | Mamadou  M’Baye | Zanele Muholi | Malik Nejmi | Cedric Nunn | Nii Obodai, J.D. Ojeikere | Alfredo Munoz De Oliveira | George Osodi | Zak Ové | Pauliana Valente Pimentel | Malik Sidibé | Aldo Sodoma | Daniele Tamagni | Hank Willis Thomas | Bartelemy Toguo| Michael Tsegaye| Deb Willis.

Dopo l’inaugurazione a Lisbona e la prima in Italia, presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze, la mostra fotografica Africa: See you, See me prosegue il suo tour alle Officine Fotografiche di Roma. Nata per testimoniare la grande ricchezza e vitalità artistica di questo continente, Africa: See you, See Me è stata prodotta dal Dipartimento di Studi Africani della New York University (NYU) per la fondazione portoghese Africa.cont, in collaborazione con il campus fiorentino La Pietra Policy Dialogues della NYU e Officine Fotografiche, coordinamento Manuela De Leonardis.

L’esposizione è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro storico del Comune di Roma Capitale, dall’Assessorato Cultura Arte e Sport della Regione Lazio e dall’Assessorato allo Spettacolo, Sport del Municipio XI del Comune di Roma Capitale. L’obiettivo della mostra è attirare l’attenzione sui modi in cui gli africani rappresentano se stessi e la loro crescente influenza nel plasmare le modalità contemporanee con cui l’Africa viene fotografata. I fotografi africani hanno, infatti, ereditato modelli di rappresentazione fotografica mutuati dagli archetipi coloniali che raffiguravano gli africani come brandelli di una storia di cui facevano parte ma sulla quale non avevano controllo.

Questo progetto «racconta la storia della fotografia africana e la sua influenza sull’immaginario non africano dell’Africa – scrive il curatore Awam Amkpa – nonché la diaspora in tutte le sue diversità. Insieme, le fotografie sono testi di soggettività africane, archivi di storia e di società in via di sviluppo e metodi per comprendere come le immagini contribuiscono all’emancipazione». Un contesto ricco di fermenti innovativi, di cui Officine Fotografiche si fa promotrice. Artisti africani e della diaspora, provenienti da diversi Paesi: Algeria, Camerun, Etiopia, Ghana, India, Mali, Marocco, Nigeria, Portogallo, Senegal, Sud Africa, Trinidad e Usa, cui si aggiunge un gruppo di fotografi italiani profondamente connesso alle tematiche del progetto espositivo.

Tra questi, per citarne alcuni, si segnalano presenze storiche come Malick Sidibé (Soloba-Mali 1936, vive e lavora a Bamako), Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2007 e vincitore di innumerevoli premi internazionali; J.D. Okhai Ojeikere (Ojomo Emai-Nigeria 1930, oggi a Ketou). Ma anche Cedric Nunn (Nongoma-Sudafrica 1957, vive e lavora a Johannesburg); Zak Ové (Londra 1966, vive e lavora tra Londra e Trinidad); George Osodi (Lagos-Nigeria 1974, vive e lavora tra Lagos e Londra), Zanele Muholi (Umlazi-Sudafrica 1972, vive e lavora a Cape Town).

La mostra è organizzata in tre parti, la prima sezione presenta una serie di ritratti in esterno di africani alle prese con la realtà urbana nella quale sono emigrati. Nella seconda vengono presentati i primi ritratti etnografici che suggerivano un’immagine dell’Africa come luogo selvaggio popolato dai primitivi dell’Europa. La sezione finale, realizzata da fotografi non africani, è dedicata invece alle fotografie contemporanee dell’Africa e dei suoi abitanti. La serata inaugurale sarà accompagnata da una presentazione alla quale parteciperanno relatori e fotografi. Tra gli altri Awam Amkpa (curatore della mostra), Laura Serani (direttore artistico Rencontres de Bamako), Guido Schlinkert (direttore artistico della galleria Extraspazio di Roma), Mary Angela Schroth (direttore artistico della Sala 1 Arte Contemporanea di Roma) e Marco Delogu (direttore di FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma).

Vernissage: mercoledì 4 maggio ore 18,30

OFFICINE FOTOGRAFICHE | Via G. Libetta 1, Roma | Ingresso gratuito | Tel. 06.5125019 www.officinefotografiche.org email: of@officinefotografiche.org http://africaseeyouseeme.wordpress.com/

CORPUSTRIP | DONNINI ON THE ROAD

CORPUSTRIP è un’esposizione temporanea itinerante, un evento di una sola notte in uno spazio non specificatamente adibito, occupato o abbandonato, non finito o in attesa di pensiero, flessibile perché provvisoriamente eletto luogo d’esperienze.


La crew di CORPUSTRIP, composta da Luca Donnini, Adi Chiru, Alessio Maximilian Schroder, Lola Kola e Simona Santelli (Fango Crew), percorrerà in poco meno di due mesi ben 10 mila chilometri, raggiungendo oltre 20 città d’Europa, ognuna delle quali ospiterà un diverso e non programmato happening CORPUSTRIP.

I ritratti della serie CORPUS – il lavoro fotografico in bianco e nero che Luca Donnini ha realizzato dal 2007 al 2010 tra Roma, Madrid, Parigi, Berlino, Stoccolma, Vienna, Lubiana, Belgrado e Istanbul – stampati in grande formato e trasportati di città in città, saranno il fulcro e al contempo il mezzo per costruire di volta in volta diverse e inaspettate mise-en-scène, seguite e documentate in tempo reale tramite il blog di ELSEWHERE factory, che per due mesi raccoglierà immagini, video e racconti di questo viaggio che si appresta a diventare un film, la cui produzione sarà l’ultima tappa di un percorso iniziato nel 2007.

La partenza di CORPUSTRIP, prevista il 20 APRILE 2011, sarà celebrata in occasione della mostradonnini a colori, in programma il 16 e il 17 Aprile 2011 negli spazi della galleria Mondrian Suite di Roma (via dei Piceni 41/43) a partire dalle h17.


“Alla fine dopo decine e decine di ritratti è l’assenza di scandalo che convince, la verità messa lì come un enigma, l’indifferenza al clamore, al grido, all’esclamativo. Tanti corpi con un mondo a parte eppure ogni sguardo fratello all’altro.” [Giulia Roncati]


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UNIVERSO RIETVELD

Al MAXXI Architettura la mostra che omaggia il maestro olandese e presenta i progetti di architettura, arte e design

Dal 14 aprile al 10 luglio al MAXXI Architettura è Gerrit Rietveld, con le sue produzioni, il protagonista della prima retrospettiva monografica presentata in Italia. Sono 400 i pezzi in mostra tra disegni, foto, modelli, con oltre 100 opere di architettura e design, per ripercorre l’attività del maestro olandese. All’interno del percorso espositivo emergeranno i rapporti che ebbe con il gruppo De Stijl e i suoi artisti Theo van Doesburg, Piet Mondrian e J.J.P. Oud, con i protagonisti dell’avanguardia modernista (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright), senza tralasciare i successivi apporti di Alessandro Mendini, Ettore Sottsass e Maarten  Baas e i loro influssi sull’architettura e il design contemporanei. La retrospettiva a cura di Maristella Casciato, Domitilla Dardi e Ida van Zijl è coprodotta dal MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo con il Central Museum Utecht e NAi Rotterdam. Tra le opere in mostra, alcuni classici di Rietveld: Casa Schröder a Utrecht del 1924, la sua prima opera di architettura in mattoni e legno, che sembra la trasposizione plastica di un quadro di Mondrian (dal 2000 nella World Heritage List dell’Unesco); le sedie Rosso-Blu e Zig-Zag, icone del movimento moderno; il Padiglione Olandese alla Biennale di Venezia del 1953-54, esempio di integrazione tra spazio espositivo e opera d’arte. Inoltre sarà presente l’installazione del Laboratorio Rietveld, a cura del Dipartimento Educazione del MAXXI: uno spazio esterno progettato dagli scandinavi Rintala Eggerstsson Architects in cui i visitatori potranno sperimentare la costruzione di alcuni mobili di Rietveld.

Gerrit Rietveld (Utrecht 1888 – 1964). Architetto, artigiano e falegname, progettista di interni e di mobili, ma anche docente, sapiente allestitore di mostre e progettista di spazi espositivi, anticipatore di molti sviluppi dell’architettura attuale e dell’idea contemporanea di democratic design, che sposa la qualità alla produzione di massa.
www.fondazionemaxxi.it

ROMA PROVINCIA CREATIVA