Intervista a Sabrina Ventrella

Appassionante, poetica, eticamente giusta: l’arte del riuso secondo Sabrina Ventrella

Il termine “creativit�” � utilizzato oggi negli ambiti pi� diversi. Potrebbe dirci che cosa significano per lei le parole “creativo” e “creativit�”?
Creativo � chi riesce a pensare possibilit� inusuali a significati �comuni�, codificati e stabiliti. � colui che sa vedere al di la delle apparenze e sa far fruire le idee in libert� e senza preconcetti.
La creativit� � allenamento, se la si esercita con regolarit� le idee nascono con naturalezza e si susseguono per associazione fino a raggiungere una soluzione che ci appaga.
Indubbiamente alla base di un buon risultato e della bellezza di un�idea influisce il nostro bagaglio visivo, che aggiorniamo continuamente sapendo osservare il mondo che ci circonda.
Il processo associativo avviene spesso involontariamente e caratterizza lo stile creativo di un�artista mostrando la sua interiorit� e sensibilit�. E� come se nella nostra mente avessimo a disposizione un archivio di pensieri ed immagini che si liberano durante l�atto creativo e che associamo con la nostra fantasia dando vita alle nostre visioni.

Nella provincia di Roma esiste una �classe creativa�? E, se s�, ha un profilo peculiare, una serie di caratteristiche che possiamo considerare uniche e specifiche del panorama romano?
Sicuramente esiste una �classe creativa� nella provincia di Roma, essendo l�arte un mezzo primordiale che risponde all�innata necessit� dell�uomo di esprimersi.
Valorizzare e riconoscere che la �creativit�� sia un mezzo che rende migliori gli uomini e la societ� in cui vivono credo sia fondamentale. In alcuni paesi d�Europa lo hanno capito da tempo dimostrandolo con le politiche promosse a favore dell�arte e degli artisti che hanno favorito lo sviluppo delle �espressioni contemporanee�. Purtroppo da noi non sempre si � posta la giusta attenzione a queste tematiche.
In particolare riguardo l�Arte del riuso, credo che non si sia prestata troppa attenzione alla sua promozione da parte delle istituzioni, mancano ad esempio luoghi espositivi aperti a tutti gli artisti.
Attualmente il panorama artistico romano soffre di una certa frammentazione e mancanza di collegamento tra le varie realt� creative, pur presentando fermenti nuovi e interessanti.

Pu� raccontarci alcune tappe importanti del percorso che l�ha portata ad elaborare il suo personale linguaggio artistico?
Il mio percorso formativo visto a distanza di anni sembra aver seguito un filo logico, una strada che passo dopo passo mi ha portato all�arte del riuso. E� stata una ricerca continua di apprendimento delle diverse tecniche artistiche che hanno spaziato dalla pittura ad olio al mosaico, dal disegno accademico al modellato, dal restauro dei dipinti alla costruzione di oggetti, dall�illustrazione alla grafica. Alla fine sono approdata all�Arte del riuso elaborando un mio linguaggio espressivo in cui tutte le esperienze precedenti sono riassunte.

Come nasce la sua �passione� per i materiali di riuso, per ci� che resta di un ciclo produttivo o vitale? Sono i materiali stessi a ispirare un loro possibile riuso creativo?
Fin da piccola avevo amore e cura nel mantenimento delle cose vecchie e l�idea di poterle allungare la vita trasformandole e personalizzandole mi ha sempre appassionato.
�Ho sempre pensato che dare nuova vita a oggetti e materiali usciti dal ciclo vitale, fosse appassionante e poetico oltre che eticamente giusto�.
Circa otto anni fa ho ideato e condotto dei corsi di riciclo creativo per disabili nella comunit� di Capodarco a Roma. In quella occasione la bellezza e le capacit� espressive dei materiali di scarto si sono svelati in tutta la loro forza. � stato sorprendente vedere come i ragazzi riuscissero ad esprimere la loro personalit� utilizzando questi materiali. Dopo quell�esperienza si � aperto un mondo nuovo che mi ha letteralmente travolto. L�idea di impiegare vecchi materiali ed oggetti cos� carichi di memoria per assegnargli un nuovo valore estetico, facendogli perdere la funzione per cui sono nati � estremamente stimolante, affascinante ed evocativo. L�arte del riuso � assolutamente congeniale alla mia creativit� ed � in questo linguaggio che tutte le tecniche acquisite nel tempo trovano la loro espressione, miscelate con rigore e armonia. Dunque il �rifiuto� come mera risorsa artistica, che permette di trasmettere e diffondere una nuova sensibilit� ambientale e un nuovo gusto estetico, che assume un grande valore etico. E� in questa direzione che con l�Associazione culturale Rianimarte di cui sono presidente, promuoviamo la diffusione di questo linguaggio, attraverso allestimenti ecologici per convegni (realizzati per l�Agenda 21 Provincia di Roma), corsi di formazione per aziende, laboratori per bambini nelle scuole e nell�ambito di manifestazioni di piazza.
Il procedimento creativo all�origine delle mie creazioni, � fortemente legato all�ambiente circostante; a volte sono le forme naturali della realt� a stimolare un�idea.
In altri casi questa nasce spontaneamente attraverso delle libere associazioni, che sono frutto dell�immaginazione, ma spesso l�impulso viene generato dalla forma particolare di un vecchio oggetto o dalla conformazione di un materiale, dall�”espressione” di una superficie abrasa di un legno, o nella forma contorta di un ferro arrugginito che se opportunamente osservati rivelano possibilit� espressive inattese, da l� inizia un processo di assemblaggio e manipolazione fino alla realizzazione finale, in cui spesso intervengo anche con le tecniche tradizionali del mosaico, della pittura e della scultura.

Pensa che il concetto di creativit� comprenda oggi anche una ridefinizionedel tradizionale confine tra arte e artigianato?
Dopo un periodo buio vissuto dall�Artigianato a seguito dell�avvento del designer che prevede una produzione seriale realizzata industrialmente, si assiste da alcuni anni ad una riscoperta e ad una maggiore consapevolezza di recuperare qualcosa di �nostro� che fin dall�antichit� ha avuto sviluppi fiorenti. Questa sembra essere quasi un�esigenza visiva, la societ� ha bisogno di tornare a circondarsi di cose belle realizzate con sapiente maestria.
In tempi recenti con la globalizzazione si � assistito all�invasione di oggetti di cattivo gusto e di pessima fattura a basso costo, provenienti per lo pi� dall�oriente. In questi anni mi sono spesso chiesta come fosse possibile che in Italia che � la culla dell�arte e del buon gusto questo sia potuto verificare. Recentemente si sente la necessit� di rivendicare la bellezza �del fatto a mano �made in italy� e di tornare a circondarci di cose belle che ci trasmettono emozioni e fanno bene allo spirito. Credo che la tendenza della nuova generazione di Artigiani sia quella di rivendicare con orgoglio la bellezza del lavoro sapientemente eseguito, coniugato alla ricerca, alla sperimentazione e all� impiego di materiali innovativi o di recupero, che suggeriscono i tempi in cui si esprime. Quindi �Artigianato Creativo�, in questo senso si pu� pensare che il confine tra artigianato e arte si sia assottigliato.

Quali progetti ha per il futuro immediato? Continuer� a lavorare a Roma e per la citt� di Roma?
Intendo continuare a diffondere e a far conoscere la mia arte, attraverso esposizioni e manifestazioni di settore, Roma � la citt� che amo ed � certamente nelle mie intenzione esserci e contribuire a rafforzare quei nuovi fermenti artistici che si avvertono.
Sogno un giorno di poter realizzare un �Tempio della Creativit��, utilizzando magari uno spazio dismesso o abbandonato che nella nostra citt� di certo non mancano, basta riuscire a superare le trappola burocratica, che � forse l�impresa pi� difficile del progetto. L�idea � quella di creare un luogo aperto dove poter trasmettere il valore della creativit�, intesa come mezzo di benessere individuale e sociale. Chiss� se questo sogno si avverer�!
Contemporaneamente mi piacerebbe presentare e far conoscere il mio lavoro anche fuori dall�Italia.
Nel corso delle mie esposizioni ho avuto modo di constatare quanto il mio modo di interpretare�l �Arte del Riuso, sia apprezzato da cittadini stranieri.

Ha la sensazione che la Provincia sostenga in modo adeguato il lavoro dei creativi romani e riesca a stimolare l’emergere di nuove energie e nuovi talenti?

Apprezzo molto l�operazione messa a punto dalla Provincia di Roma con la giunta Zingaretti, � necessario mettere in rete le realt� creative, cos� come � necessario fare �impresa� e rendere possibile che un�artista riesca a vivere con la sua arte.
Certamente, � possibile che per carenza di fondi stanziati non tutti i progetti creativi riescano ad essere sostenuti. Tuttavia si ha sempre la possibilit� di interloquire con persone disponibili e pronte ad ascoltarti. Ho avuto il piacere di constatarlo personalmente, rimanendone piacevolmente sorpresa.
Mi auguro che in futuro, questo importante lavoro svolto dal dipartimento Innovazione e Creativit� non vada perduto e che la rete dei creativi romani possa diventare sempre pi� una realt� economica del nostro paese.

Per saperne di pi�:
Sabrina Ventrella
Associazione Culturale Rianimarte

ROMA PROVINCIA CREATIVA