FESTIVAL DELLE SCIENZE

Dal 19 al 22 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma torna la VII edizione dell’appuntamento dedicato alla divulgazione scientifica

Torna con una nuova edizione il Festival delle Scienze all’insegna della ricerca in ambito scientifico e della cultura a cura della direzione artistica di Vittorio del Bo. Il tema monografico di quest’anno dedicato al concetto di Tempo presenta la riflessione di fisici, filosofi, storici e pensatori che farà da trait d’union alle numerose proposte: dalle lectio magistralis con i grandi nomi internazionali della ricerca scientifica, ai dibattiti, passando per mostre e spettacoli. L’obiettivo è di riuscire a coinvolgere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, puntando molto sulla contaminazione dei generi. Ne nasce, così, un prodotto che, giunto al settimo anno, ha dato ottimi risultati in materia di crescita, incrementando del 20% il numero delle presenze tra il 2010 e il 2011 e portando a un +11% negli incassi per l’Auditorium Parco della Musica.

Quattro giorni di programmazione culturale che vede l’avvicendarsi di illustri presenze: l’astrofisico, scrittore e poeta francese Jean Pierre Luminet inaugura l’apertura del programma di conferenze del festival, il 19 Gennaio; il filosofo Ned Markhosian indagherà le possibilità dei viaggi nel tempo; la giornalista Dava Sobel, l’antropologo Ian Tattersall, la psicologa Lera Boroditsky e molti altri interventi tra cui quelli dei fisici italiani Giovanni Amelino Camelia, definito dal Times come uno dei possibili eredi di Einstein, e Carlo Rovelli.

“Sinfonia del tempo” è la sezione apposita dedicata a installazioni, performance e video. Come VEXATIONS di Erik Satie, l’opera mai prodotta in Italia, proporrà 24 ore di musica perpetua dalle 18 di sabato 21 alle 18 di domenica 22 con oltre 90 pianisti che si alterneranno nel proporre 840 moduli uguali. Ed ancora POÉME SYMPHONIQUE, con il quale GyörgyLigeti propone un’installazione di 100 metronomi che cadenzeranno il tempo creando diverse sinfonie.

Per gli spettacoli serali, il tempo viene reinterpretato da Stefano Benni con il reading musicale Che ore sono e dalla prima italiana di Three Tales di Beryl Korot e Steve Reich. Per continuare con l’opera Hatsu-Yume di Bill Viola e la video-installazione con il collettivo ZimmerFrei e la serie Panorama.

Info: www.auditorium.com

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