ROSANNA GANGEMI e STEFAN POLLAK DROME MAGAZINE

Tra i capofila delle riviste d’arte
contemporanea in Europa.

Ideata e diretta da Rosanna Gangemi e Stefan Pollak “Drome magazine è la rivista che sei anni fa non c’era (e non esiste ancora format simile, ma oggi vanta diversi eredi di intenti) e che avremmo voluto leggere, quella da cui trarre ispirazione, che racconta l’arte di oggi, con la scusa dotta di un tema, e le sue tangenze con le altre forme d’arte”. Così la descrivono Rosanna Gangemi, direttore editoriale, e Stefan Pollak, art director. “È considerata tra i capofila della nuova generazione delle riviste d’arte contemporanea in Europa. Fondendo memorie del prima con previsioni del poi, Drome si muove per scardinare certezze e seminare dubbi, offrendo un contenuto che, grazie al taglio monografico, non scade mai. Drome è copyleft sperimentale, con una vocazione a scoprire nuovi talenti, affiancati da nomi noti”. Il trimestrale nasce il 14 Giugno del 2004 a Roma, nel quartiere Pigneto, anticipato da una festa alla Locanda Atlantide, dove molti artisti si esibiscono gratuitamente per raccogliere i soldi per fondare l’associazione culturale messinese-romana, Phlegmatics, editore di Drome. “Abbiamo vissuto la crescita del Pigneto sin dagli esordi. L’energia di un quartiere in via di ridefinizione ci ha sicuramente contagiati. Sin dal primo numero, Drome era in vendita da Feltrinelli come nelle neonate librerie del Pigneto. Per festeggiare il secondo anno di vita della rivista, abbiamo organizzato “Alma Dromestica”, evento artistico e psico-geografico che ha coinvolto l’intero territorio, con oltre mille visitatori, e che ha fatto scoprire a tanti romani una zona in cui non si erano mai avventurati. E poi, il nostro personale contributo al «decoro urbano» è stato l’affissione del primo poster di Sten & Lex sull’isola pedonale, divenuto la copertina del numero sul “doppio”. La rivista è il frutto della forte sinergia esistente tra Rosanna Gangemi, siciliana trapiantata a Roma, e Stefan Pollak, franco-austriaco cresciuto tra la Germania e il Medio Oriente. “A un certo punto della nostra storia di coppia – dicono – anziché fare un figlio, abbiamo dato vita a un giornale”. Entrambi ne diventano anche gli editori, con Phlegmatics che, negli anni, si distinguerà anche per la creazione di eventi legati all’arte, alla cultura contemporanea e alla moda, frutto di tante sinergie fra diversi attori in ambito europeo. Il logo di Drome è oggi un simbolo che raccoglie intorno a sé la vasta community dei dromers, che si riconosce in un periodico che non rappresenta un movimento specifico, ma le punte d’eccellenza delle varie espressioni artistiche contemporanee. Il nome Drome, invece, deriva dal greco antico e significa corsa, circuito. “L’abbiamo scelto perché rappresenta il dinamismo della realtà contemporanea e perché è usato come suffisso in moltissimi idiomi. Forse, inconsciamente, sapevamo già che Drome avrebbe varcato i confini patri, come poi è avvenuto. Difatti, oggi è distribuito in più di venti Paesi e partecipa annualmente ad oltre venti manifestazioni da una parte all’altra del globo, ma ci guardano tutti stupefatti quando affermiamo che la rivista è romana. Il nostro auspicio è che la città investa sulla produzione e diffusione culturale contemporanea, in modo che altri progetti come Drome possano crescere e che nessuno si stupisca più di quanto Roma sia una città in fermento”.
www.dromemagazine.com

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