Gianni Capellini

Ricercatore e professore aggregato in Fisica Mesoscopica all’Università Roma Tre Giovanni Capellini si occupa di Fisica della Materia e Fisica della Materia Condensata. Numerosi gli incarichi, oltre ottanta tra pubblicazioni scientifiche e brevetti internazionali. Classe 1969, Giovanni ha scelto di dedicarsi al mondo delle nanotecnologie e così, ogni giorno, si trova a contatto con gli atomi e il mondo microscopico della materia. Un interesse nato sin da giovane e che lo ha portato, tra le altre cose, a collaborare con l’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia prima di essere chiamato a ricoprire il ruolo di senior scientist alla Luxtera Inc., società californiana leader mondiale della nanofotonica integrata e di professore associato visitatore al California Insitute of Technology di Pasadena, sempre negli Usa. Attualmente senior visiting academic alla Atomic Fabrication Facility della University of New South Wales di Sydney, Giovanni Capellini è stato anche guest scientist al Leibniz-Insitut fur innovative Mikroelektronik (IHP) di Francoforte. Recentemente ha ricevuto il premio 2011 Leibniz-IHP International Fellowship. Scorrendo il suo curriculum si legge che “il suo campo di interesse principale è lo sviluppo di materiali innovativi nanostrutturati con potenziali applicazioni nei dispositivi mesoscopici e nanofotonici di prossima generazione basati su silicio. In particolare si dedica allo studio delle proprietà morfologiche, strutturali ed elettroniche di eterostrutture nanometriche basate su germanio, silicio e loro leghe”. Spiega: “riusciamo a far percorrere agli atomi percorsi precisi dando vita, in questo modo, a materiali innovativi“.
Per Giovanni la creatività della ricerca non è molto differente da quella artistica. “Si osserva un fenomeno, si cerca una spiegazione e un modello che lo descriva. Poi se ne valuta la validità scientifica. Tutte fasi creative, se pur con delle regole da rispettare“. Giovanni considera il suo un lavoro di artigianato. “Più ti addentri, più diventi bravo e più ti senti attratto e coinvolto da questo mondo“. Un mondo conosciuto quasi per caso, “volevo fare il paleoantropologo – racconta – ma c’era troppa fila. Così mi sono iscritto a Fisica e ho iniziato a fare ricerca“. In privato, però, coltiva ancora la sua antica passione e studia le connessioni tra la genetica, il linguaggio e lo sviluppo delle razze umane sulla base dei gruppi sanguigni.

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