ELY ROZENBERG

Industrial designer, specializzato nella ricerca di nuove tecnologie e materiali per l’illuminazione

Nato nel 1969 a Dushanbe (Tajikistan) Ely Rozenberg, laureato alla Bezalel Academy of Art & Design di Gerusalemme, ha coordinato il corso di Furniture Design allo IED di Roma dove insegna Light Design. Specializzato nella ricerca di nuove tecnologie e diffusione della luce, realizza componenti e installazioni con fibre e pellicole elettro-luminescenti e led per aziende come Pallucco Italia, Fabbian Illuminazione, DGA. “Sono venuto in Italia per fare un’esperienza in un paese al vertice del design innovativo e per imparare un’altra lingua e un’altra cultura. In Israele mi ero imbattuto in un affascinante e innovativo materiale di illuminazione. Quest’informazione (una sorta di segreto) l’ho portata con me in Italia, realizzando, insieme all’architetto Alessandro Bianchini, una serie di lampade per il Fuori Salone a Milano nel 1998. Opere mai viste e fresche a livello sia tecnologico sia artistico, inserite in un contesto fortunato, in via Solferino. In seguito sono piovute varie richieste e contatti per collaborazioni. Non essendo esperti di marketing, abbiamo fatto parecchi errori ma è proprio in questo modo che ho imparato molto”. Vincitore di numerosi premi quali The Design Report Award, Targetti Light Art Collection, Mini (cooper) Design Award, ha curato mostre di design israeliano (insieme a Vanni Pasca, personaggio storico del design) tra cui “New design from Israel”, a La Triennale di Milano nel 2005, mostra poi ospitata al Design May di Berlino e alla International Furniture Fair di Copenhagen. “La mia ‘rete’ è sottile ma con tante ramificazioni un po’ come una ragnatela. Vi fanno parte designer, giornalisti o storici del design, il mondo delle ditte e degli artigiani, e poi esperti di tecnologie, grafici, illustratori, fotografi, architetti, alcune persone fidate della famiglia e un paio di amici a cui posso sempre rivolgermi nei momenti incerti. La mia rete è in continua evoluzione e crescita”. Nel 2003 è invitato da Michelangelo Pistoletto a partecipare alla Biennale di Venezia nel progetto “Love Difference” e nel 2005 è tra i più celebri designer a “100 volti 100 progetti” nell’ambito della fiera Abitare il Tempo, a Verona. Le sue opere, pubblicate su riviste di settore tra cui Design Year Book, ADI design Index, The Museum of Modern Art Design Encyclopedia, si trovano nella collezione dell’Israel Museum a Gerusalemme e alla Targetti Light Art Collection. “Nel settore del design c’è molto da fare per migliorare la qualità dell’industria laziale e aprire nuovi orizzonti. Roma è già la città più bella che l’uomo abbia creato, ha solo bisogno di curare e mantenere la sua bellezza trovando un giusto equilibrio tra i bisogni quotidiani dei suoi abitanti e i bisogni più turistici dei suoi visitatori. Mi piacerebbe veder crescere un polo tecnologico e di industrie creative per evitare a chi vive e lavora a Roma di essere soltanto custode del museo del mondo. Per questi cambiamenti, però, è necessario un patto tra l’amministrazione pubblica, il mondo dell’impresa e i cittadini. Senza l’adesione delle tre parti sarà difficile che qualcosa cambi”.
www.promisedesign.info

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