CECILIA RIBALDI – NOTEBOOK ALL’AUDITORIUM

LA PASSIONE DI FAMIGLIA AL SERVIZIO DELLA CULTURA E DELLA GESTIONE LIBRARIA

Cecilia Ribaldi, responsabile editoriale della libreria Notebook all’Auditorium di Roma, ha da sempre seguito la tradizione familiare nel settore. Nata a Roma da una famiglia di librai ed editori. Dopo la laurea in storia dell’arte e museologia contemporanea, la Ribaldi compie le prime esperienze lavorative in ambito familiare. Nel 1996 viene chiamata dalla Réunion des Musées nationaux, istituzione francese che gestisce i musei nazionali, per costituire in Italia il modello di libreria museale richiesto dall’attuazione della legge Ronchey e che viene realizzato presso la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma. Successivamente la società Gelmar l’ha contattata per allestire e gestire una nuova libreria all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove lavora dal 2003. L’originalità del lavoro di Cecilia Ribaldi sta nell’unire capacità manageriali e culturali e un pizzico di intuito per “offrire un panorama meno uniforme e scontato della produzione editoriale
italiana, fornendo al tempo stesso sostegno e approfondimento”. Esperienza, questa, maturata negli anni in cui l’attività di gestione delle librerie è stata accompagnata da una serie di collaborazioni sul tema della museologia per case editrici come “La Nuova Frontiera”, “Economia della cultura” e “Mucchio Selvaggio”, tanto per citarne
alcune, oltre alla collaborazione con il quotidiano “il Manifesto”. Nel 2005 pubblica con la casa editrice il Saggiatore “Il nuovo Museo”, un testo adottato in diverse università per i corsi di museologia. Tra le varie partecipazioni a convegni, la Ribaldi ha curato alcune
mostre e cataloghi, oltre a partecipare al sito Raisat zoom per le voci d’arte contemporanea. “Il mio lavoro nasce e si sviluppa in ambito familiare e si accresce attraverso la formazione culturale e con le esperienze acquisite nel confronto con realtà straniere. Per quanto riguarda quello che svolgo per l’Auditorium, al momento il mio
impegno consiste nel tenere fede al progetto iniziale, continuando a perseguire un obiettivo di qualità e di pluralismo nella selezione degli acquisti e nella loro collocazione all’interno della libreria”. Per il futuro Cecilia è aperta a collaborazioni con tutte le istituzioni di natura
culturale, dalla Casa delle letterature al MAXXI, MACRO ecc…
www.notebookauditorium.it

DAVIDE D’ATRI – BEATPICK

Musica e business insieme nella realizzazione di una società internazionale per il licensing audiovisivo e pubblicitario

Esperto di materie quali antitrust, copyright infringement, total welfare e industria discografica e da sempre appassionato alla musica, Davide D’Atri ha unito interessi e competenze nella creazione della Beatpick. È una società internazionale di music licensing che aiuta le agenzie pubblicitarie, di comunicazione e le case di produzioni cinematografiche a trovare e licenziare i migliori brani musicali per sonorità, caratteristiche e prezzo. Un connubio che D’Atri ha realizzato anche grazie a una formazione economica e di business svolta in Inghilterra: Londra è stata lo scenario nel quale si sono concretizzate le sue aspirazioni. Dopo un master in International Business Economics presso la Cass Business School City University, infatti, ha iniziato a lavorare nel music licensing e, insieme a Francesco Danieli, ha aperto nel 2006 la net label Beatpick.com. Davide d’Atri è amministratore delegato e fondatore di Beatpick.com e Soundreef.com. La prima società si occupa di music licensing per film, tv e pubblicità ed intermedia i diritti d’autore per conto di autori ed editori. La seconda è una società di collezione dei compensi di diritto inglese che opera in Europa e svolge un’attività simile a quella di SIAE ed SCF. “Associamo il mondo della musica indipendente a grandi brand – spiega Davide – trovando sonorità che possano trasmettere le emozioni prescelte dal cliente al target aziendale. Abbiamo inoltre sviluppato un potente motore di ricerca a disposizione dei professionisti della pubblicità e
dell’industria cinematografica. Per aiutare loro e allo stesso tempo far guadagnare anche gli artisti indipendenti”. Tecnologia, efficienza e trasparenza sono i principali aspetti di un’attività che offre un servizio di consulenza nel settore indipendente dove Beatpick ha ricercato e filtrato musica in oltre 40 nazioni. Tra le aziende che hanno utilizzato i servizi offerti da Beatpick troviamo: Mercedes Benz, 20th Century Fox, Dodge, Samsung, Lufhtansa, Play Station, Puma, Ralph Lauren, Roche, Max Mara, Ovs Industry, Kellogs, GAS e Bertolli. Un lavoro che per Davide D’Atri si coniuga anche in docenze: insegna al Master in “Management, Marketing e Comunicazione della Musica” presso la Sapienza Università di Roma ed al “Master di New Media Design” all’Istituto Europeo di Design.
www.beatpick.com

ROMANA PETRI – CAVALLO DI FERRO

LA TRADIZIONE PORTOGHESE E QUELLA ITALIANA UNITE IN UN CONNUBIO DI LIBRI, PASSIONE E SCAMBIO CULTURALE

La storia di Cavallo di Ferro editore inizia in Portogallo, dall’incontro tra l’editore portoghese Diogo Madre Deus e la scrittrice Romana Petri. Indissolubilmente legata al legame affettivo che è nato tra i due editori, la sede romana è una costola dell’omonima casa editrice portoghese che vanta un importante catalogo di narrativa straniera. Dal 2005 ad oggi Diogo e Romana, insieme, hanno divulgato la letteratura lusofona in Italia, privilegiando autori di fama internazionale già pubblicati all’estero ma poco conosciuti nel nostro paese, come Miguel Sousa Tavares e José Rodrigues dos Santos. Nel 2010 aderiscono al progetto BEAT, Biblioteca Editori Associati di Tascabili, creato dalla casa editrice Neri Pozza e al quale partecipano alcuni fra i più interessanti editori indipendenti e letterari italiani. Un catalogo che propone prevalentemente traduzioni di romanzi
e racconti di scrittori portoghesi e brasiliani, contraddistingue la proposta di Cavallo di Ferro editore. “Ci siamo incontrati in occasione dell’uscita in Portogallo del romanzo di Romana, “La donna delle Azzorre”, Diogo era l’editore che lo avrebbe pubblicato. Il progetto della casa editrice è nato dopo qualche tempo per costruire qualcosa insieme nel campo per cui abbiamo maggior passione: i libri. E poi è arrivato anche il matrimonio. Due iniziative di successo”. Ma l’unicità della loro realtà sta anche nella lunga esperienza nel settore, ciascuno nel suo paese. “Questo fa di noi una squadra competente su entrambi i fronti perché giochiamo sempre in casa. Quando abbiamo iniziato, eravamo fra i pochi a portare all’estero dal Portogallo e dal Brasile anche autori che venivano considerati non “di punta”. Per noi un libro bello merita cittadinanza ovunque”. Inoltre, nonostante il numero
crescente di pubblicazioni annuali, curano i loro libri sempre con lo stesso amore e con la stessa professionalità, come fosse sempre la prima volta, “qualità che ci viene riconosciuta anche da stampa e pubblico. In tempi di mercati globali e merci uniformi, non è una
cosa da sottovalutare”. Certo, ci siamo presi dei rischi, ma il piacere di fare libri che reputiamo belli supera (quasi) tutto”. L’obiettivo è quello dello “scambio culturale” fra Italia e Portogallo. Spianare un po’ la strada agli autori meritevoli e che difficilmente emergono e, allo stesso tempo, iniziare a pensare al digitale e agli e-books.
www.cavallodiferro.it
www.cavalodeferro.com

SALVATORE IACONESI E ORIANA PERSICO – REFF

Reinventano la realtà in modo libero e autonomo attraverso un’opera di net art in continua mutazione

Due personalità unite dalla passione per l’informatica, la Rete e le nuove tecnologie quelle di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico. Ingegnere elettronico, hacker e artista, il primo; appassionata lettrice laureata in Scienze della Comunicazione, blogger e diarista, la seconda. La loro attività si snoda tra arte, comunicazione, politica e critica economica. Dall’incontro di interessi simili nasce REFF RomaEuropa Fake Factory, la piattaforma di dibattito globale nonché azione di hacking artistico e tecnologico, performance e opera di net art che affronta temi quali l’innovazione attiva, critica e creativa, cercando il confronto con le politiche culturali e tecnologiche. La prima apparizione risale al 2009, in occasione del lancio di un concorso internazionale di remix metodologico del reale. Da allora REFF ha ottenuto importanti riconoscimenti istituzionali. L’attività di Salvatore e Oriana, attraverso REFF, è volta a creare politiche reali per l’arte, la creatività, la libertà di espressione. “Definire la realtà è un atto di potere. Essere capaci di reinventare il reale è un atto di libertà. Dalla sua nascita, REFF opera utilizzando fake, remix, reinvenzione, ricontestualizzazione, plagiarismo, reenactment come strumenti per la sistematica reinvenzione del reale promuovendo, a livello globale, la disseminazione e la riappropriazione di tutte quelle tecnologie, pratiche e teoriche, che possono essere usate per reinventare in modo libero e autonomo la realtà”. Ciò che mettono in atto tramite la loro piattaforma è una networked performance in continua mutazione. “Tutti i partecipanti all’iniziativa (le centinaia di persone che a vario titolo hanno preso parte alla performance) hanno rappresentato in maniera eccezionale, in vari istanti e in modi differenti, il desiderio di determinare nuove realtà, di poter utilizzare tecnologie, reti, relazioni, dimensioni più umane e sostenibili e di trasformare la vita in una performance, in cui è possibile utilizzare tutti questi strumenti per dar forma a realtà differenti”. L’originalità di questo lavoro sta nell’aver realizzato una vera opera d’arte di rete, il cui scopo è la creazione di uno spazio di espressione “unito all’idea di poter creare ‘realtà’ a partire dal ‘falso’. La moltiplicazione e fluidificazione del reale e delle possibilità di espressione diventa dirompente grazie alle tecnologie, e invade tutta la società”. Nel portare avanti questa creazione Salvatore e Oriana si pongono sulla linea ereditaria di Dada, del Surrealismo, delle Arti Concettuali e delle Arti Interattive.
www.romaeuropa.org

CARLO INFANTE – URBAN EXPERIENCE

Un’incubatrice di nuovi talenti e di nuove imprese creative che fa interagire reti e territorio

Giornalista, esperto di teatro, nuovi media e tecnologie per l’apprendimento, Carlo Infante dà vita all’idea di Performing Media, in cui si innesca il progetto Urban Experience nato dalla necessità di porre in una relazione più efficace l’azione individuale nello spazio pubblico attraverso le potenzialità performative dei nuovi media mobili e interattivi. Per attuare tutto ciò si devono creare dei format capaci di accogliere le informazioni ricavate dai comportamenti attivi di tutti coloro che si trovano, temporaneamente e non, a vivere un territorio. I dati emozionali e culturali ottenuti vengono trasformati in informazioni secondo il concetto della ‘moltitudine partecipante’. L’interazione tra reti e territorio porta alla creazione di eventi e all’invenzione di un nuovo spazio pubblico, sulla scia dei movimenti come Fluxus. Carlo Infante pone la sua attenzione sulla reinvenzione dello spazio pubblico tra web e territorio, coniugando nel suo Performing Media le poetiche e le politiche delle reti. I suoi studi partono dall’analisi delle interazioni tra performance e nuovi media. “Mi sono trovato a produrre eventi radioguidati, happening che usavano il segnale radiofonico per il coinvolgimento emozionale di spettatori protagonisti di esplorazioni, come nel cantiere della Rocca Albornoz di Narni nel 1988”. Questa fu l’esperienza apripista di ciò che oggi si sta sviluppando nell’Urban Experience. Come spiega Infante, “Performing Media coniuga le poetiche e le politiche delle reti, intese come estensioni di una creatività sociale che sperimenta e attua la Società dell’Informazione, attraverso l’invenzione di nuovo spazio pubblico, esplicitando le potenzialità di auto-organizzazione del social network per progetti ludico-partecipativi, secondo la linea d’iniziativa dell’Urban Experience”. L’obiettivo da raggiungere è la cultura dell’innovazione, qualcosa che possa interrompere lo stallo in cui oggi si trova l’Italia, creare quindi un ambiente nel quale “i nuovi talenti possano sviluppare le loro intuizioni che spesso abbracciano sia l’aspetto strettamente scientifico e tecnologico sia quello culturale e artistico. Si tratta di promuovere cantieri permanenti di produzione creativa, capaci di avviare prototipi e svolgere la funzione di incubatori di giovani imprese creative”.
www.performingmedia.org

ROMA PROVINCIA CREATIVA