Mediterraneo

La Compagnia Stabile Assai del Carcere di Rebibbia mette in scena uno spettacolo dedicato alla interculturalità. Quadri scenici e canzoni della tradizione popolare si intersecano con un testo inedito in cui si fondono le atmosfere carcerarie a quelle dei ricordi delle terre da cui provengono gli stessi detenuti. Un tema profondamente sentito all’interno delle carceri, dove la convivenza tra le varie etnie passa attraverso un percorso culturale di reciproca accettazione di usi e costumi.

Il Mediterraneo è il «contenitore simbolico» dove magrebini, siciliani, napoletani e salentini, arabi e slavi ritrovano una identità unitaria. La scena si svolge all’interno di una cella dove è difficile la coabitazione. Il cuore dei detenuti romani consentirà il superamento di diffidenze e ostilità. Il loro ricordo delle borgate dove sono nati si fonderà con gli stessi identici ricordi dei luoghi natii dei detenuti del nord Africa e dei detenuti campani e del Salento.

La musica che caratterizzerà il racconto si proporrà come omaggio alle terre di appartenenza. Dalle citazioni delle «canzoni del carcere» della tradizione capitolina, si passerà a tammurriate, villanelle e pizziche tarantate, il fulcro della cultura mediterranea. Un contributo particolare alla creazione delle atmosfere musicale è stato offerto da Gian Franco Santucci, artista e ricercatore di testi e musiche della tradizione popolare.

a cura di: Associazione Culturale Marco Polo
presso: Chiostro Istituto Studi Romani – Piazza Cavalieri di Malta – Roma

Contatti:

tel. 06 6537989
e-mail: arceroma@virgilio.it
Biglietto d’ingresso: € 10,00 con consumazione soft drink

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