Talents 2011

Roma come capitale dello scouting: ecco il fine ambizioso che ha portato in passerella nel Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, a Roma, le creazioni dei migliori studenti dell’Accademia di Costume e di Moda per il progetto Final Work – Talents 2011. Hanno sfilato, infatti, le mini collezioni di 15 stilisti selezionati da una giuria tecnica nei mesi scorsi. Nel corso della sfilata, i lavori di Gea Antonini, Livia Colarieti, Federica Cremisini, Federica Di Biasio, Federica Ducoli, Federica Croce, Ludovico Milani e Gabriele Litta, Giulia Mitarotonda, Sigge Moerkeberg, Serena Pietrosanti, Sara Schiavo, Daniela Schiavoni, Olga Teksheva e Valentina Tese, coordinati nel loro lavoro da Liliana Tudini del corso di Moda dell’Accademia, sono stati giudicati da una giuria presideduta da Silvia Venturini Fendi, Presidente di AltaRoma. La giuria ha scelto come vincitori Gabriele Litta e Ludovico Milani, duo che già in sfilata era stato applaudito con entusiasmo da tutto il pubblico per la loro ricerca raffinata nei dettagli – che assimilano la loro donna a un essere ibrido, metà umana e metà animale – e per la versatilità dei loro capi che hanno cambiato forma, sotto le loro mani, “in diretta”. “Siamo molto contenti di questo successo – hanno raccontato i due designer – perchè premia il nostro lavoro minuzioso di ricerca, soprattutto nei materiali. Utilizziamo lattice liquido, praticamente introvabile e difficile da lavorare, ma anche fiori che vengono coltivati esclusivamente in una fattoria sperduta nelle campagne inglesi”. La ricerca di materie prime esclusive è anche il fil rouge del lavoro di Federica Croce, vincitrice dei secondo premio: in passerella per lei, contrasti di bianco e nero per pantaloni iper lavorati e giacche dal gusto barocco-grunge. La giovane designer ha commentato: “Tutto ha inizio con la ricerca di materiali preziosi, che poi indirizza anche il mio lavoro di modellistica: il pelo di scimmia, per esempio, ha ispirato i dettagli delle giacche e i cerchietti, dove l’ho mixato a crochet e pelle. Anche per l’abito-pantaloni ho utilizzato esagoni di pelle con differenti lavorazioni, per un gioco di texture”. La pelle utilizzata come se fosse roccia, quindi tagliata, lavorata, stratificata è invece il materiale scelto da Sara Schiavo, terza classificata, che ha raccontato: “La mia ispirazione è geologica, quindi anche i toni riprendono le rocce, le stratificazioni metalliche della terra. Per me la pelle è il limite tra il costruito e la natura”. La sfilata dei giovani talenti è stata seguita dalla consegna del premio Irene Brin, dedicato alla figura della giornalista e gallerista, ma anche ambasciatrice all’estero della moda italiana della moda italiana del Dopoguerra: Raffaello Napoleone di Pitti Immagine ha consegnato il premio a Matteo Russo, alunno della Accademia di Costume e di Moda che, dopo la laurea nel 2004, ha iniziato a lavorare come assistente di Valentino Garavani e poi al fianco di Ennio Capasa per Costume National. Oggi è assistente di Tomas Maier per la linea ready-to-wear di Bottega Veneta e è di esempio a tutti i giovani aspiranti designer.

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