Il Futuro è artigiano?

Si dice che i periodi di grande crisi – economica, culturale, di valori – siano il terreno più favorevole per riflettere e mettere in discussione ciò che a lungo abbiamo dato per scontato. Fra i temi che oggi vengono dibattuti c’è l’idea di creatività. Per anni si è diffusa la tesi per cui una nuova classe creativa fatta di professionisti, intellettuali, artisti e designer avrebbe preso le redini di uno sviluppo economico fondato su un’idea di innovazione più legata alla vita degli uomini e meno a quello di progresso. L’idea di creatività continua a convincere. Il problema è che probabilmente dobbiamo rivedere i criteri con cui comporre la classe dei creativi. Certo, c’è chi lavora con le idee, chi sa comunicare, chi progetta e chi fa calcoli. La novità, che Stefano Micelli racconta nel suo libro “Futuro Artigiano. L’innovazione nelle mani degli italiani”, è che fra i creativi dobbiamo aggiungere anche chi grazie al saper fare manuale è in grado di tradurre queste idee in oggetti grazie a tecniche e gesti ereditati dal passato. 
Partendo dagli spunti di Richard Sennet e di Mathew Crawford, autori dei best seller L’uomo artigiano e Il lavoro manuale come medicina dell’anima, Micelli propone il racconto di storie di artigiani italiani che non lavorano nelle botteghe dei centri storici, ma che – al contrario – sono parte integrante del funzionamento di gran parte del Made in Italy, dalle grandi imprese del lusso alla meccanica di precisione, dalla moda alla produzione di macchine utensili.  Il libro propone una carrellata sorprendente di competenze artigiane inserite nella realtà imprenditoriale contemporanea, caratterizzate da capacità di rinnovamento e da una nuova consapevolezza. Nel resoconto di Micelli ci sono anche i piccoli: ci sono i modellisti indipendenti che lavorano per le grandi case di moda, gli artigiani che sostengono il lavoro di progettisti e dei designer, i maestri dell’artigianato artistico. Si può rimanere artigiani e rimanere sul mercato senza crescere in dimensione, dice Micelli, ma la scommessa rimane comunque quella di diventare globali.
Micelli, Stefano, Futuro Artigiano. L’innovazione nelle mani degli italiani, Marsilio Editori, Venezia 2011,
pp. 221, 18 €

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