FABRIZIO ARCURI – ACCADEMIA DEGLI ARTEFATTI

Il palcoscenico come momento di riflessione sociale e di dialogo formativo tra gli adetti ai lavori e il pubblico

Fabrizio Arcuri è una delle personalità più particolari e capaci della scena teatrale nazionale ed internazionale. Regista, autore, coreografo e fondatore della compagnia teatrale Accademia degli Artefatti, si è distinto nella scena romana a partire dagli anni Novanta con l’uso di linguaggi raffinati ed essenziali. Una vocazione, la sua, che risale all’età di sedici anni. Da allora Fabrizio ha ogni giorno portato avanti questo sogno, riflettendo su quale potesse essere il suo ruolo in un ambiente, quello del teatro, in cui è davvero difficile costruirsi un avvenire. Il suo percorso è stato costellato di progetti ma, soprattutto, di persone che potessero condividerli. Oggi è approdato a un tipo di teatro immaginifico e visionario, fatto di interpretazioni originali e allo stesso tempo essenziali. “Io non credo che l’originalità sia qualcosa di perseguibile è, semmai, un risultato, una conseguenza del lavoro. Non ho mai ricercato nel mio lavoro uno stile o un qualsivoglia approccio che partisse dalla ricerca di originalità, la mia è una ricerca di senso. Ogni volta che iniziamo un nuovo progetto quello che cerchiamo è il senso, l’opportunità e la legittimità”. Per Fabrizio Arcuri l’importanza delle sue creazioni è data dal rapporto tra i vari elementi interni ed esterni ad uno spettacolo, perché è questo che cerca di sviluppare. “Penso che tutto quello che faccio e che facciamo si possa sintetizzare in questa parola. Il rapporto che noi abbiamo con il testo che decidiamo di rappresentare, il rapporto che il testo ha con il momento sociale e politico e il rapporto che lo spettacolo ha con lo spettatore. Credo che l’arte, in generale, abbia come compito principale quello di mettere in relazione dialettica gli accadimenti e la realtà e di fornire piani di lettura possibili di questa relazione”. Ciò che Fabrizio cerca è la rivalutazione del teatro come mezzo di riflessione della società su se stessa. In questo senso lo spettacolo deve essere un dialogo continuo tra chi lo vede e chi lo mette in scena. Anche le collaborazioni hanno la loro importanza: “Nel corso di questi anni abbiamo a lungo ricercato e messo in atto collaborazioni con tutte le realtà istituzionali e non, che hanno mostrato desiderio ed empatia nella realizzazione di una politica culturale organica e sensata. Il tutto volto a operazioni di qualità, e non con carattere di evento che brucia le risorse e non permette una prospettiva di lavoro”. Oggi Arcuri è anche direttore artistico del Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio a Roma.
www.artefatti.org

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