EOLO PERFIDO

Per fare fotografia a Roma i giovani devono studiare, usare i media digitali, creare network e farsi influenzare

Eolo Perfido, fotografo ritrattista indiscusso della scena romana e internazionale, lavora nella capitale da quasi un decennio. Il suo studio, a Ostia Lido, è un piccolo loft con daylight e un open space. Ha realizzato campagne pubblicitarie e servizi fotografici per l’editoria e il reportage: “i servizi hanno sempre visto coinvolti, oltre ai soci dello studio, anche molti collaboratori, quasi tutti professionisti locali. Molto spesso la città con tutti i suoi luoghi storici (senza dimenticare ovviamente il litorale) ha offerto location e sfondi per i nostri progetti fotografici”. Collaborando con numerose aziende e agenzie locali, Eolo Perfido è inserito all’interno di un network di contatti che gli permette di avere una rete di clienti ben distribuita su tutto il territorio: “è difficile quantificare la portata del network che si è creato intorno alla mia attività fotografica ma parliamo di qualcosa di molto esteso, essendo il mio un lavoro social-oriented”. Rappresentato dall’agenzia Sudest57, Perfido, quando si trova a Roma, lavora nel suo studio insieme a un numero di collaboratori che varia a seconda dei progetti: da un minimo di due persone fino a un massimo di dieci per i progetti più grandi. La sua attività incide sul territorio in modo concreto dando lavoro a molti liberi professionisti: grafici, truccatori, parrucchieri, archivisti fotografici, ritoccatori digitali. “Mi piacerebbe in futuro riuscire a fornire servizi di formazione professionale ad aspiranti fotografi e ritoccatori digitali”. Crede che a Roma ci sia abbastanza fermento per offrire buone opportunità a un giovane che ha voglia di lavorare. “Roma è diventata sempre più dinamica e che riesce a offrire una serie di opportunità culturali che hanno avuto un riscontro positivo anche con il mondo del lavoro”. Per intraprendere la professione di fotografo in una città come Roma bisogna “sicuramente studiare, imparare a usare i media digitali, creare un network e tenerlo vivo, farsi influenzare. Comprendere il territorio ma guardare oltre. Roma è una città con un potenziale inimmaginabile ma che deve compiere ancora degli sforzi per andare incontro alle esigenze di un mercato culturale sempre più competitivo a livello mondiale e alle esigenze dei suoi cittadini sempre più contaminati dalle influenze internazionali. Quindi, quello che mi auguro è che la mia città, in futuro, sia sempre più orientata a un turismo culturale, in un’ottica che metta comunque al primo posto la vivibilità e la qualità della vita”.
www.eoloperfido.com

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