CLAUDIA SORACE – MUTA IMAGO

Teatro di ricerca e di sperimentazione per dare casa ai fermenti culturali presenti sul territorio di Roma

Muta Imago nasce e si sviluppa a Roma a partire dal 2004. Il contesto era quello della rete teatrale- performativa che iniziava a costituirsi grazie a gruppi di lavoro e a centri sociali che, aprendo i propri spazi alle sperimentazioni artistiche dei giovani gruppi romani, davano casa ai fermenti culturali presenti nel territorio”. A raccontarcelo è Claudia Sorace, direttore artistico: “l’incontro tra diverse realtà e soggetti, che hanno ragione di essere soprattutto in relazione gli uni con gli altri, ha arricchito la programmazione culturale dei centri sociali e ha dato, alle giovani compagnie come noi, la possibilità di sperimentare e mettersi in gioco di fronte a un pubblico, in un contesto aperto, ma allo stesso tempo protetto”. Questo scambio ha permesso ai Muta Imago di crearsi il proprio pubblico di affezionati, che nel tempo è passato da quello dei piccoli teatri a quello delle grandi manifestazioni quali il “Romaeuropa Festival”. Nel 2009 la compagnia vince il premio della critica dell’Associazione nazionale dei critici di teatro, il premio DE.MO./Movin’UP e il premio speciale Ubu, per la loro capacità di rinnovare la scena. “Partendo dalla provocazione della materia il gruppo riflette sulla possibilità di approfondire e dilatare i varchi spaziali e di senso rintracciabili nella realtà, per far affiorare storie e momenti che permettano di ricostruire un’unitarietà perduta. Il nostro lavoro, insieme a quello dei centri di produzione indipendenti, ha fatto sì che si creasse un dialogo con le istituzioni di anno in anno più ampio. Tutto ciò ha generato un flusso di economie e di attenzione che ha contribuito alla realizzazione della nostra attività. Intorno a questa
si è creato un pubblico, una curiosità, uno sguardo che prima non esisteva, un’attenzione chiaramente più forte rispetto al passato nei confronti di una determinata tipologia di teatro, quella, appunto, del ‘teatro di ricerca’ che fino a questo momento forse non aveva attirato tanti sguardi. Il nostro lavoro, inoltre, ha contribuito molto ad avvicinare Roma ad altre città e capitali europee. Sempre parlando di Roma, la sensazione oggi è che questa città si trovi di fronte a un bivio importante che riguarda il suo futuro prossimo: diventare una capitale europea o richiudersi di nuovo in se stessa. I luoghi finalmente cominciano a esserci e, se non vogliamo che diventino ulteriori contenitori vuoti, è importante che l’istituzione non si allontani da chi produce arte quotidianamente. I luoghi preposti alla cultura devono essere utilizzati per investire sulla formazione, sullo sviluppo e sulla crescita sia di chi inizia solo ora, sia di chi da anni sta già lavorando. È inoltre importante che queste due realtà vengano messe nella condizione di interagire e di comunicare in modo continuo e fertile, affinchè a Roma si possa finalmente costruire un tessuto culturale degno di questo nome”.
www.mutaimago.com

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