Eleonora Danco

Autrice, regista e attrice, Eleonora Danco si è imposta come personaggio di riferimento nel teatro italiano contemporaneo. Per lei il 1995 è l’anno dell’esordio: “Ragazze al muro” è il primo testo che dirige, interpreta e produce. La rappresentazione avviene davanti a un’ipotetica fermata d’autobus in una sperduta strada di periferia. Da questo momento in poi Eleonora lavora in modo costante alla ricerca di un linguaggio diretto e artificiale al tempo stesso. Come accade, ad esempio, nello spettacolo “Ero purissima”, del 2003, che per protagonisti ha quattro personaggi ai margini della società. “In realtà io ho un linguaggio poetico, di astrazioni“, racconta Eleonora in un’intervista. “Parto dalla realtà e da personaggi concreti, ma non mi interessa un discorso sociologico. Uso il dialetto come arroganza poetica, agli attori chiedo di essere asettici“. Su “Ero Purissima” si sono espresse favorevolmente molte penne autorevoli. Come Rodolfo di Giammarco che riguardo a questa piéce, su la Repubblica scrive: “Uno spettacolo fuori misura, con un linguaggio fuori catalogo, con contenuti fuori programma, un ruolo maschile per Eleonora Danco che infrange ogni tabù di sesso e corpo“. E’ proprio quest’ultimo, il lavoro che Eleonora fa sul corpo, il segno distintivo del suo teatro. Se le parole diventano immagini, il corpo rappresenta, come l’autrice stessa lo definisce: “lo stato inconscio“. Così, infatti, scrive Osvaldo Guerrieri sul quotidiano La Stampa: “Quasi come Pasolini… sotto fasci di luce sempre fiochi, passando da ombra a penombra, con un linguaggio crudo e diretto Eleonora riferisce di desideri, di alienazioni mentre il suo corpo si contorce, striscia, s’avventa. Il tutto si abbatte sullo spettatore con folate tempestose“. Molti altri hanno paragonato Eleonora Danco a Pasolini, ma come accade spesso nel mondo dell’arte, il punto di arrivo raramente corrisponde al punto di partenza. Così, l’autrice di culto, racconta il suo approccio con il palcoscenico: “Nasce da un rifiuto. Da giovanissima volevo fare teatro, ma la sensazione che avevo quando ci andavo era di rifiuto totale“. Nel 2012 ha debuttato al Piccolo Eliseo con “Intrattenimento violento”, testo a quattro personaggi femminili che interpretano anche ruoli maschili, per la produzione di Michele Placido.

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