Massimo Ceretti – Orafi Ceretti

Vi presentiamo Massimo Ceretti, sezione Artigianato della terza edizione del volume RomaCreativa

Massimo Ceretti è nato nel 1961 a Roma, dove si diploma all’Istituto Tecnico Commerciale. Dopo il servizio militare passa da un lavoro all’altro. Piccole esperienze: prima nel settore assicurativo, poi, come commerciante all’ingrosso di preziosi, perché suo padre, Ivan, è un orafo. Massimo comincia a frequentare il laboratorio artigianale del padre, dove finisce per ereditare la stessa passione, tanto che nel 1982 inizia la loro collaborazione. Nel 1990 Massimo, diviene titolare dell’azienda, ma il padre continua a collaborare con il figlio nell’allestimento di mostre e fiere. Sì, perché Massimo Ceretti comincia a girare il mondo: dal 2003 partecipa a numerose fiere dell’artigianato a Parigi, Londra e New York. Nel 2005 partecipa a una mostra sull’Italia a Tokyo, dove riscuote un grandissimo successo. “Da sempre la mia specializzazione è quella della ‘granulazione etrusca’. È una tecnica particolare, molto difficile da eseguire, in quanto si effettua con una lega d’oro molto alta, tanto da poterla definire quasi d’oro puro, quindi con temperature molto elevate e una fortissima duttilità del metallo”. Si tratta di una tecnica antichissima: “È dagli etruschi che deriva la nostra cultura artistica del bello e del buono. Non di certo dai romani, che dedicarono molto più tempo alla strategia della guerra”. Eppure Massimo è da sempre alla ricerca costante di nuovi equilibri tra la bellezza tradizionale e i moderni canoni estetici.
“Con la mia tecnica vorrei divulgare la cultura del gioiello italiano, dalle sue origini più antiche fino alla concezione più moderna. La mia sfida è quella di creare continuamente gioielli attuali, sia nel design sia nella praticità, che abbiano, però, un sapore originale.
La bellezza è da sempre un valore connaturato alla nostra natura e alla nostra cultura e promuoverla all’estero per me è un grande onore”. Per questo motivo collabora e coglie le occasioni istituzionali per promuovere le sue creazioni in tutto il mondo.Per rilanciare una cultura, quella dell’artigianato, che viene tramandata come fosse un vero ‘tesoro’, da custodire con grande amore. “Quello che so, l’ho imparato da mio padre – dice Massimo con orgoglio – il quale a sua volta lo ha imparato da un anziano orafo romano. Per me continuare questa tradizione è un grande onore”.
www.oraficeretti.com

Caterina Padoa Schioppa

Vi presentiamo Caterina Padoa Schioppa, sezione Architettura e Design della terza edizione del volume RomaCreativa

Nata a Roma nel 1974, Caterina Padoa Schioppa si laurea in Architettura all’Università di Roma Tre. Il suo percorso di studio, ricerca e lavoro prosegue a Parigi passando poi per Londra
e concludendosi, per il momento, a Roma. Oltre a lavorare per alcuni studi di architettura parigini e londinesi, Caterina svolge attività didattiche in prestigiosi atenei italiani. Nel 2005 apre lo studio di architettura padOAK, che fa della multidisciplinarietà il suo punto di forza. “Il mio studio – spiega – è una piattaforma di
lavoro flessibile, a geometria variabile. Un laboratorio di ricerca ‘labour intensive’ che concepisce l’accumulazione di informazioni, di scambi culturali e di conoscenze come parte del processo generativo dal quale nascono le idee e le forme dell’architettura”.
Il principio fondamentale su cui si basa la filosofia dello studio padOAK è il rispetto del contesto in cui si inserisce un progetto architettonico. Quest’ultimo deve intendersi come naturale estensione di ciò che già esiste, senza però “mimetizzarsi” con il paesaggio. “Quando possibile si sfruttano le pendenze naturali – racconta Caterina – si enfatizzano le strutture del paesaggio articolando le sagome, radicalizzando le profondità visive e la molteplicità degli affacci, cercando relazioni ottimali con la luce e con la ventilazione naturale”. L’obiettivo dello studio dunque è la ricerca di una sintesi perfetta tra architettura e paesaggio all’interno di spazi che mutano continuamente, non solo nella forma, ma anche nei contesti sociali. Per comprenderli e interpretarli non servono rivoluzioni radicali. Secondo Caterina Padoa Schioppa basta semplicemente valorizzare il patrimonio esistente.
“La soluzione originale – spiega – il più delle volte non dipende dall’invenzione di nuovo materiale ma da un riciclo intelligente, da un assemblaggio innovativo e da una reinterpretazione semantica del materiale esistente, delle tecniche e delle pratiche
tradizionali. Questa è la nozione di sostenibilità che perseguo con la mia attività”. Così è avvenuto in uno dei giardini dell’Università Roma Tre quando, nel 2008, Caterina e altri collaboratori hanno progettato una struttura temporanea multireligiosa, realizzata interamente con materiali di riciclo.
WWW.PADOAK.COM

OSA architettura e paesaggio

Vi presentiamo Studio OSA, sezione Architettura e Design della terza edizione del volume RomaCreativa

Osa architettura e paesaggio, studio di architettura fondato nel 2007, nasce dall’incontro di sei giovani architetti specialisti nel progetto edilizio e nell’architettura del paesaggio. Lo studio raduna molte competenze ed esperienze ed è proprio questo il motivo per cui, spiegano gli associati, “è in grado di operare in modo trasversale nelle discipline del paesaggio, dell’architettura e della città. Attraverso il progetto, Osa si propone di realizzare una profonda integrazione tra le varie componenti dell’habitat: edifici e fenomeni urbani, spazi interni ed esterni, caratteri e
vocazioni del luogo e comportamenti degli abitanti”. Alcuni dei progetti dello studio Osa sono stati realizzati, altri invece sono in corso di realizzazione. Molti sono stati premiati e pubblicati in libri, manuali e riviste internazionali di settore. L’impegno che lo studio garantisce è quello di individuare le ragioni per cui un progetto debba essere realizzato. Massimo Acito, Marco Burrascano e il resto del gruppo, prima di chiedersi come creare spazi nuovi o come trasformare quelli già esistenti si chiedono innanzitutto perché. Così, infatti, raccontano gli architetti: “Cerchiamo sempre di comprendere le ragioni profonde di ogni progetto, le trasformazioni che implica e i processi che può innescare.
Il punto di partenza è sempre lo stato di necessità, non solo l’apparenza”. L’attività di ricerca è dunque il punto di forza di questo studio. Una ricerca che indaga le complesse dinamiche della trasformazione di un territorio. Sia esso urbano o rurale, è innegabile la necessità di comprenderlo e studiarlo soprattutto per la sua tutela. “Pensiamo che l’architettura sia prima di tutto una forma di alterazione dei luoghi e vada fatta con la massima razionalità possibile” raccontano gli architetti “in questo senso il nostro impegno è quello di coniugare una dimensione sperimentale con una completezza professionale in grado di rispondere a programmi progettuali complessi, su qualsiasi scala. Con l’attenzione alla sostenibilità, intesa come rapporto tra risorse utilizzate e risultati ottenuti”.

Di Osa fanno parte: M. Acito, M. Burrascano, L. Catalano, A. Metta, L. Reale e C. Rogai.

WWW.OSAWEB.IT

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