Maurizio Martinelli

Vi presentiamo Maurizio Martinelli, sezione Artigianato della terza edizione del volume RomaCreativa.

Maurizio Martinelli durante i suoi anni di liceo artistico viene troppo spesso “pescato” dai professori intento in un’altra e ben più strana attività. Maurizio ama disegnare cornici e, più che la scuola, decide di seguire il suo istinto. In quattro anni di apprendistato impara le tecniche della doratura e argentatura, eseguite applicando i metodi tramandati dai vecchi maestri artigiani. Nel 1981 apre la sua prima attività, cominciando a collaborare con i Musei Vaticani, con il Museo di Roma e con la Treccani per la conservazione di stampe e mappe antiche. Negli anni le cornici di Maurizio girano per l’Europa: nel 2006, in occasione della manifestazione “La dolce vita”, viene invitato a Londra per presentare le sue opere. Nel 2008 espone alla Maison et Objet di Parigi, dove viene premiato. L’anno successivo è a Bruxelles, ospite alla Expo Italia. Maurizio ha una fissazione, un solo obiettivo: “Creare, creare e creare. Per non smettere di imparare”. E’ ancora questa la sua convinzione, lo scopo che ha indirizzato un’esperienza ormai trentennale nel campo delle cornici. “Nel mio lavoro cerco il giusto equilibrio: la cornice e il quadro devono diventare le due parti di un’armonia che resterà indivisibile nei secoli”. Del resto, l’amore e la cura per il dettaglio – quello che ancora si tramanda nelle botteghe artigianali italiane – hanno sempre contraddistinto una tradizione che viene giustamente celebrata in tutto il mondo. “Eppure, proprio in Italia, nel mio campo siamo ormai in pochi. Stiamo sparendo, anche se esistono ancora piccole oasi in cui quest’arte sopravvive. Per esempio nella giovane azienda di Fabrizio Mancini, a Paliano, si respira ancora quella voglia di crescere e di imparare”. Anche in questi ultimi anni Maurizio non ha mai smesso di studiare. Soprattutto, non ha mai smesso di guardarsi intorno: “La fonte più grande di ispirazione è la vita, la natura, ciò che ci circonda. Là è possibile trovare i colori, i modelli, le forme che diventeranno famose al pubblico, magari anche tra dieci anni. Bisogna soltanto cercare di coglierle prima, anticipando i tempi”. Parola di Maurizio, che sa che una cornice, anche quando è vuota, può raccogliere dentro di sè tutto un mondo.

www.mauriziomartinelli.it

Italia Garipoli

Vi presentiamo Italia Garipoli, sezione Artigianato della terza edizione del volume RomaCreativa.

Italia Garipoli è nata a Palizzi, un piccolo paese dell’entroterra calabrese. L’arte del ricamo appartiene alla lunghissima tradizione di quella terra del sud, ed è proprio lì che Italia si è formata. Si è specializzata in varie tecniche, tra cui la ‘trina ad ago’, che richiedono un rigoroso conteggio dei fili della tela prima dell’esecuzione. Ancora giovanissima, Italia approda a Roma, dove matura l’idea di trasformare quella che è la sua passione in una vera e propria professione. Fonda un laboratorio di ricamo e restauro, dove la realizzazione dei prodotti viene eseguita rigorosamente a mano con le stesse antiche e raffinate tecniche tradizionali. Le sue collezioni sono innovative ma si contraddistinguono per l’attenta scelta di cotoni, lini e sete, tutte di produzione italiana. Si ispira alla raccolta dei tracciati originali del periodo compreso tra l’Ottocento e metà Novecento.“Il mio lavoro nasce dalla cultura della mia terra d’origine, la Calabria: in quella regione, come in tutto il meridione, è ancora forte l’interesse per il ricamo a mano come anche per la tessitura. Da giovanissima, ho avuto l’intuizione di trasformare quella che era solo una forma di tradizione, in una professione, fondando nella capitale la mia azienda”. I prodotti di Italia, così ‘antichi’ eppure così innovativi, la portano a collaborare con architetti e designer, che le chiedono di realizzare, spesso su loro disegno, accessori per l’arredamento residenziale, ma anche per ambienti ‘nautici’ e luoghi di ristoro. “È tutto merito dell’innovazione dei miei tracciati, che prendono ispirazione da un vasto archivio che abbraccia un periodo lungo più di un secolo e che rispondono a una domanda di mercato in continua evoluzione”. La tradizione del ricamo fa dunque il suo ingresso negli arredi odierni. Senza dimenticare, certo, la moda. “Lo spirito sartoriale permette di realizzare i capi su misura in risposta a qualsiasi esigenza. Anzi, l’artigianato artistico, nel modo in cui lo concepisco, deve saper trasmettere alle nuove generazioni questa forma di cultura, che non deve andare persa, ma deve, anzi, rappresentare un’opportunità formativa, di crescita e lavorativa”.

Massimo Ceretti – Orafi Ceretti

Vi presentiamo Massimo Ceretti, sezione Artigianato della terza edizione del volume RomaCreativa

Massimo Ceretti è nato nel 1961 a Roma, dove si diploma all’Istituto Tecnico Commerciale. Dopo il servizio militare passa da un lavoro all’altro. Piccole esperienze: prima nel settore assicurativo, poi, come commerciante all’ingrosso di preziosi, perché suo padre, Ivan, è un orafo. Massimo comincia a frequentare il laboratorio artigianale del padre, dove finisce per ereditare la stessa passione, tanto che nel 1982 inizia la loro collaborazione. Nel 1990 Massimo, diviene titolare dell’azienda, ma il padre continua a collaborare con il figlio nell’allestimento di mostre e fiere. Sì, perché Massimo Ceretti comincia a girare il mondo: dal 2003 partecipa a numerose fiere dell’artigianato a Parigi, Londra e New York. Nel 2005 partecipa a una mostra sull’Italia a Tokyo, dove riscuote un grandissimo successo. “Da sempre la mia specializzazione è quella della ‘granulazione etrusca’. È una tecnica particolare, molto difficile da eseguire, in quanto si effettua con una lega d’oro molto alta, tanto da poterla definire quasi d’oro puro, quindi con temperature molto elevate e una fortissima duttilità del metallo”. Si tratta di una tecnica antichissima: “È dagli etruschi che deriva la nostra cultura artistica del bello e del buono. Non di certo dai romani, che dedicarono molto più tempo alla strategia della guerra”. Eppure Massimo è da sempre alla ricerca costante di nuovi equilibri tra la bellezza tradizionale e i moderni canoni estetici.
“Con la mia tecnica vorrei divulgare la cultura del gioiello italiano, dalle sue origini più antiche fino alla concezione più moderna. La mia sfida è quella di creare continuamente gioielli attuali, sia nel design sia nella praticità, che abbiano, però, un sapore originale.
La bellezza è da sempre un valore connaturato alla nostra natura e alla nostra cultura e promuoverla all’estero per me è un grande onore”. Per questo motivo collabora e coglie le occasioni istituzionali per promuovere le sue creazioni in tutto il mondo.Per rilanciare una cultura, quella dell’artigianato, che viene tramandata come fosse un vero ‘tesoro’, da custodire con grande amore. “Quello che so, l’ho imparato da mio padre – dice Massimo con orgoglio – il quale a sua volta lo ha imparato da un anziano orafo romano. Per me continuare questa tradizione è un grande onore”.
www.oraficeretti.com

Maestri del Gioiello: rassegna dell’Artigianato Orafo d’Eccellenza

Una Mostra presso l’Urban Center della Galleria Vittorio Emanuele a Milano nella quale Fabrizio Di Cori, artigiano e orafo romano, esporrà le proprie creazioni.

Il successo di “Maestri del Gioiello” è inarrestabile ed arriva alla sua seconda edizione speciale all’Urban Center.

La qualità e l’unicità dell’evento, ormai nota non solo in Italia, ma anche all’estero, hanno colpito molto l’Assessore alle Attività Produttive di Milano, Franco D’Alfonso. Egli, infatti, in occasione della chiusura della scorsa edizione, ha voluto premiare i maestri orafi, proponendo loro di esporre ancora per tre giorni, dal 8 al 10 di febbraio 2013, i loro pezzi unici presso l’Urban Center della Galleria Vittorio Emanuele II, nel cuore di Milano. Anche questo evento ha avuto grande successo e ha fatto conoscere ed apprezzare le opere dei maestri alle migliaia di persone che hanno visitato con molto entusiasmo la mostra.

“Maestri del Gioiello” non smette, dunque, di stupire e di incantare e, anche durante questa edizione, il pubblico potrà ammirare dal vivo pezzi unici, realizzati seguendo le antiche tradizioni artigiane orafe e mescolando sapientemente il gusto antico con quello più moderno.

Ogni anno, i visitatori raccontano di essere catturati ed estasiati dalle opere presentate da questi grandi artisti che abbinano materiali preziosi, pietre rare e gemme originali, per ottenere piccole opere d’arte di grande valore.

“Maestri del Gioiello” è, inoltre, un’occasione unica per incontrare di persona i maestri orafi e per conoscere da vicino le loro tecniche di lavorazione, per avere un confronto e uno scambio con loro, dal quale possono nascere nuovi spunti e preziosi ancora più originali ed unici, realizzati secondo i desideri e sogni del cliente.

L’evento “Maestri del Gioiello” ha il compito importante di sostenere l’artigianato autentico e di alta qualità, facendo conoscere al grande pubblico l’originalità, le tradizioni e la maestria degli orafi presenti. Durante la visita della mostra si è, infatti, immersi in un mondo nuovo, in cui il bello e l’eleganza fanno da protagoniste assolute fino a coinvolgere anche emotivamente lo spettatore. Ogni gioiello ha infatti la sua storia, il suo perché ed è quasi sempre il frutto di un desiderio che ci spinge a ricercare il bello e il prezioso per apparire unici.

Anche per questa edizione è istituito il concorso Jacopo da Trezzo, che prevede la premiazione dei due orafi più apprezzati, il primo votato dal pubblico visitatore e il secondo eletto dagli operatori del settore presenti alla mostra. Il tema del concorso Premio Jacopo da Trezzo 2012 affronta un argomento delicato e di grande attualità con una carica ottimistica e positiva, il titolo del concorso è, infatti, “A Milano con grinta verso il futuro. I Maestri orafi inviano un messaggio positivo in questo momento di crisi”. Gli orafi sono, dunque, chiamati ad interpretare, ognuno secondo il proprio estro e la propria personalità, il tema proposto per questa edizione. Al termine del concorso seguirà l’estrazione di una delle persone che hanno votato l’orafo preferito e, il fortunato o la fortunata riceverà un piccolo prezioso realizzato da uno dei maestri appositamente per l’occasione.

In occasione della mostra, una vecchia conoscenza di Provincia Creativa, l’artigiano e orafo romano Fabrizio Di Cori, esporrà le proprie creazioni e il gioiello vincitore del premio Jacopo da Trezzo “LA MARGHERITA GIALLA”.

URBAN CENTER – Galleria Vittorio Emanuele II MM1 DUOMO, Milano
Ingresso al pubblico gratuito

Orari mostra:
Venerdì 8 Febbraio: 15.00 – 21.00
Sabato 9 Febbraio: 10.00 – 22.00
Domenica 10 Febbraio: 10.00 – 20.00

Intervista a Sabrina Ventrella

Appassionante, poetica, eticamente giusta: l’arte del riuso secondo Sabrina Ventrella

Il termine “creativit�” � utilizzato oggi negli ambiti pi� diversi. Potrebbe dirci che cosa significano per lei le parole “creativo” e “creativit�”?
Creativo � chi riesce a pensare possibilit� inusuali a significati �comuni�, codificati e stabiliti. � colui che sa vedere al di la delle apparenze e sa far fruire le idee in libert� e senza preconcetti.
La creativit� � allenamento, se la si esercita con regolarit� le idee nascono con naturalezza e si susseguono per associazione fino a raggiungere una soluzione che ci appaga.
Indubbiamente alla base di un buon risultato e della bellezza di un�idea influisce il nostro bagaglio visivo, che aggiorniamo continuamente sapendo osservare il mondo che ci circonda.
Il processo associativo avviene spesso involontariamente e caratterizza lo stile creativo di un�artista mostrando la sua interiorit� e sensibilit�. E� come se nella nostra mente avessimo a disposizione un archivio di pensieri ed immagini che si liberano durante l�atto creativo e che associamo con la nostra fantasia dando vita alle nostre visioni.

Nella provincia di Roma esiste una �classe creativa�? E, se s�, ha un profilo peculiare, una serie di caratteristiche che possiamo considerare uniche e specifiche del panorama romano?
Sicuramente esiste una �classe creativa� nella provincia di Roma, essendo l�arte un mezzo primordiale che risponde all�innata necessit� dell�uomo di esprimersi.
Valorizzare e riconoscere che la �creativit�� sia un mezzo che rende migliori gli uomini e la societ� in cui vivono credo sia fondamentale. In alcuni paesi d�Europa lo hanno capito da tempo dimostrandolo con le politiche promosse a favore dell�arte e degli artisti che hanno favorito lo sviluppo delle �espressioni contemporanee�. Purtroppo da noi non sempre si � posta la giusta attenzione a queste tematiche.
In particolare riguardo l�Arte del riuso, credo che non si sia prestata troppa attenzione alla sua promozione da parte delle istituzioni, mancano ad esempio luoghi espositivi aperti a tutti gli artisti.
Attualmente il panorama artistico romano soffre di una certa frammentazione e mancanza di collegamento tra le varie realt� creative, pur presentando fermenti nuovi e interessanti.

Pu� raccontarci alcune tappe importanti del percorso che l�ha portata ad elaborare il suo personale linguaggio artistico?
Il mio percorso formativo visto a distanza di anni sembra aver seguito un filo logico, una strada che passo dopo passo mi ha portato all�arte del riuso. E� stata una ricerca continua di apprendimento delle diverse tecniche artistiche che hanno spaziato dalla pittura ad olio al mosaico, dal disegno accademico al modellato, dal restauro dei dipinti alla costruzione di oggetti, dall�illustrazione alla grafica. Alla fine sono approdata all�Arte del riuso elaborando un mio linguaggio espressivo in cui tutte le esperienze precedenti sono riassunte.

Come nasce la sua �passione� per i materiali di riuso, per ci� che resta di un ciclo produttivo o vitale? Sono i materiali stessi a ispirare un loro possibile riuso creativo?
Fin da piccola avevo amore e cura nel mantenimento delle cose vecchie e l�idea di poterle allungare la vita trasformandole e personalizzandole mi ha sempre appassionato.
�Ho sempre pensato che dare nuova vita a oggetti e materiali usciti dal ciclo vitale, fosse appassionante e poetico oltre che eticamente giusto�.
Circa otto anni fa ho ideato e condotto dei corsi di riciclo creativo per disabili nella comunit� di Capodarco a Roma. In quella occasione la bellezza e le capacit� espressive dei materiali di scarto si sono svelati in tutta la loro forza. � stato sorprendente vedere come i ragazzi riuscissero ad esprimere la loro personalit� utilizzando questi materiali. Dopo quell�esperienza si � aperto un mondo nuovo che mi ha letteralmente travolto. L�idea di impiegare vecchi materiali ed oggetti cos� carichi di memoria per assegnargli un nuovo valore estetico, facendogli perdere la funzione per cui sono nati � estremamente stimolante, affascinante ed evocativo. L�arte del riuso � assolutamente congeniale alla mia creativit� ed � in questo linguaggio che tutte le tecniche acquisite nel tempo trovano la loro espressione, miscelate con rigore e armonia. Dunque il �rifiuto� come mera risorsa artistica, che permette di trasmettere e diffondere una nuova sensibilit� ambientale e un nuovo gusto estetico, che assume un grande valore etico. E� in questa direzione che con l�Associazione culturale Rianimarte di cui sono presidente, promuoviamo la diffusione di questo linguaggio, attraverso allestimenti ecologici per convegni (realizzati per l�Agenda 21 Provincia di Roma), corsi di formazione per aziende, laboratori per bambini nelle scuole e nell�ambito di manifestazioni di piazza.
Il procedimento creativo all�origine delle mie creazioni, � fortemente legato all�ambiente circostante; a volte sono le forme naturali della realt� a stimolare un�idea.
In altri casi questa nasce spontaneamente attraverso delle libere associazioni, che sono frutto dell�immaginazione, ma spesso l�impulso viene generato dalla forma particolare di un vecchio oggetto o dalla conformazione di un materiale, dall�”espressione” di una superficie abrasa di un legno, o nella forma contorta di un ferro arrugginito che se opportunamente osservati rivelano possibilit� espressive inattese, da l� inizia un processo di assemblaggio e manipolazione fino alla realizzazione finale, in cui spesso intervengo anche con le tecniche tradizionali del mosaico, della pittura e della scultura.

Pensa che il concetto di creativit� comprenda oggi anche una ridefinizionedel tradizionale confine tra arte e artigianato?
Dopo un periodo buio vissuto dall�Artigianato a seguito dell�avvento del designer che prevede una produzione seriale realizzata industrialmente, si assiste da alcuni anni ad una riscoperta e ad una maggiore consapevolezza di recuperare qualcosa di �nostro� che fin dall�antichit� ha avuto sviluppi fiorenti. Questa sembra essere quasi un�esigenza visiva, la societ� ha bisogno di tornare a circondarsi di cose belle realizzate con sapiente maestria.
In tempi recenti con la globalizzazione si � assistito all�invasione di oggetti di cattivo gusto e di pessima fattura a basso costo, provenienti per lo pi� dall�oriente. In questi anni mi sono spesso chiesta come fosse possibile che in Italia che � la culla dell�arte e del buon gusto questo sia potuto verificare. Recentemente si sente la necessit� di rivendicare la bellezza �del fatto a mano �made in italy� e di tornare a circondarci di cose belle che ci trasmettono emozioni e fanno bene allo spirito. Credo che la tendenza della nuova generazione di Artigiani sia quella di rivendicare con orgoglio la bellezza del lavoro sapientemente eseguito, coniugato alla ricerca, alla sperimentazione e all� impiego di materiali innovativi o di recupero, che suggeriscono i tempi in cui si esprime. Quindi �Artigianato Creativo�, in questo senso si pu� pensare che il confine tra artigianato e arte si sia assottigliato.

Quali progetti ha per il futuro immediato? Continuer� a lavorare a Roma e per la citt� di Roma?
Intendo continuare a diffondere e a far conoscere la mia arte, attraverso esposizioni e manifestazioni di settore, Roma � la citt� che amo ed � certamente nelle mie intenzione esserci e contribuire a rafforzare quei nuovi fermenti artistici che si avvertono.
Sogno un giorno di poter realizzare un �Tempio della Creativit��, utilizzando magari uno spazio dismesso o abbandonato che nella nostra citt� di certo non mancano, basta riuscire a superare le trappola burocratica, che � forse l�impresa pi� difficile del progetto. L�idea � quella di creare un luogo aperto dove poter trasmettere il valore della creativit�, intesa come mezzo di benessere individuale e sociale. Chiss� se questo sogno si avverer�!
Contemporaneamente mi piacerebbe presentare e far conoscere il mio lavoro anche fuori dall�Italia.
Nel corso delle mie esposizioni ho avuto modo di constatare quanto il mio modo di interpretare�l �Arte del Riuso, sia apprezzato da cittadini stranieri.

Ha la sensazione che la Provincia sostenga in modo adeguato il lavoro dei creativi romani e riesca a stimolare l’emergere di nuove energie e nuovi talenti?

Apprezzo molto l�operazione messa a punto dalla Provincia di Roma con la giunta Zingaretti, � necessario mettere in rete le realt� creative, cos� come � necessario fare �impresa� e rendere possibile che un�artista riesca a vivere con la sua arte.
Certamente, � possibile che per carenza di fondi stanziati non tutti i progetti creativi riescano ad essere sostenuti. Tuttavia si ha sempre la possibilit� di interloquire con persone disponibili e pronte ad ascoltarti. Ho avuto il piacere di constatarlo personalmente, rimanendone piacevolmente sorpresa.
Mi auguro che in futuro, questo importante lavoro svolto dal dipartimento Innovazione e Creativit� non vada perduto e che la rete dei creativi romani possa diventare sempre pi� una realt� economica del nostro paese.

Per saperne di pi�:
Sabrina Ventrella
Associazione Culturale Rianimarte

ROMA PROVINCIA CREATIVA