VALERIO CIAMPICACIGLI – PAULA DESIGN

Punto di incontro tra arte, nuove tecnologie e design: sperimentazione e creatività per guardare avanti

Paula designer for necessary nasce nel 2007 dalla collaborazione tra Valerio Ciampicacigli, attuale Art Director, Gabriel Beretta e Simone Bartolucci: “dal primo progetto di t-shirt Bukkake Style, alle serie di ArtBenches customizzate, che stiamo portando in giro per l’Italia, le cose sono cambiate moltissimo. Oggi, Paula Design si divide tra autoproduzione e progettazione su commissione, spaziando dall’artigianato puro alle avanguardie tecnologiche. Si occupa anche di comunicazione. È cambiato l’approccio, progettiamo in modo più consapevole, ci autoproduciamo delle serie limitate, avvalendoci del supporto di artigiani specializzati sul territorio o ricercando aziende disposte a realizzare piccole produzioni”. Valerio Ciampicacigli nasce a Roma nel 1984: “gran parte della mia formazione artistica è dovuta alla street art. Negli anni ho collaborato attivamente con alcuni dei principali writers romani e italiani cercando di trovare la formula giusta per coniugare i graffiti, l’urban art e il design. Il mio approccio con il design avviene ad Amsterdam nel 2002, di fronte allo showroom del Droog design. Folgorato dalle possibilità di sperimentazione messe in mostra dal collettivo olandese mi avvicinai definitivamente al product design”. Nel corso degli anni Paula ha preso parte a diverse mostre personali e collettive con artisti nazionali e internazionali e ad eventi di arte urbana organizzati a Roma. “Lo studio si avvale da sempre di numerose consulenze e collaborazioni esterne, ricercando menti creative con cui dar vita a progetti di studio su realtà urbane e d’avanguardia. Da circa un anno abbiamo iniziato a realizzare versioni ‘customizzate’ dei nostri pezzi con alcuni dei maggiori esponenti della scena urban romana e italiana come Dem, Stan, Thoms, Trota, Vela, le ex Serpi in Seno e artisti emergenti, quali Tommaso Garavini, Jonathan Pannacciò e lo Studio Arturo, dando vita a vere e proprie opere di Art Design. Internet è fondamentale per il nostro network, i flyer non sono più di carta: twitter, facebook, il nostro sito web, sono i primi mezzi che abbiamo per diffondere il nostro fare creativo. Il flusso delle nostre idee passa attraverso la rete che ci consente di essere in luoghi diversi contemporaneamente. Un modo di lavorare che è una continua spinta al confronto e che alimenta una sana competitività”. Per quanto riguarda la città, “Roma da qualche anno è maturata, così come lo sono le persone che la frequentano. Si producono eventi internazionali e sta per essere colmato il gap con le altre capitali europee. Finalmente si è investito in grandi spazi dedicati quali l’Auditorium, il MACRO, il nuovissimo MAXXI. La speranza adesso è che questi spazi vengano utilizzati adeguatamente dalle menti creative che animano la capitale, magari con minori vincoli”.
www.allaboutpaula.com

GIORGIO CECCOTTI – REMO DESIGN

Ricerca Estesa Meraviglioso Organizzato, Rispetto Estremo Mondo Odierno, Recupero Estetico Materiali Obsoleti: questo è Remo

Nato a Roma nel 1966, laureato all’Istituto Superiore Industrie Artistiche di Roma, Giorgio Ceccotti ha vissuto e lavorato tra Londra, Milano e Los Angeles per poi tornare nella sua città natale nel 1995: “a Los Angeles ho lavorato come freelance designer per industrie e prodotti di tutti i tipi. Scontrandomi quotidianamente con i problemi della professione ho scoperto che la mia scuola di design mi aveva ben preparato, e ne sono stato fiero. Così, con il mio background culturale, ho scoperto che potevo tenere testa ai migliori designer che ho avuto occasione di incontrare”. Tornato a Roma nel 1995, dà vita a REMO Design Group, frutto di una filosofia di ricerca estetica, funzionale ed ecocompatibile, per diffondere una nuova visione del design: “non volevo vivere in California, e dopo quattro anni il rischio c’era, considerato che mi stavo radicando con successo. Così, prima che fosse troppo tardi, sono tornato con un’idea molto chiara di come doveva essere condotto il business della comunicazione visiva, del design, della produzione dei prodotti. Mi sono trasferito a Roma, dove ho organizzato le mie riflessioni e ne ho tratto una metodologia di design chiamata REMO. Ricerca Estesa Meraviglioso Organizzato, Rispetto Estremo Mondo Odierno, Recupero Estetico Materiali Obsoleti, questo e altro vuol dire REMO. Da allora è la mia metodologia di lavoro preferita. Ho quindi iniziato un’attività di design da riciclo, coinvolgendo spesso studenti, artisti, artigiani, nel tentativo di ridisegnare il futuro, con gusto e sobrietà. Ho riunito un gruppo di design aperto anche ai non designer e messo a disposizione una sede e degli attrezzi. Insieme abbiamo creato una serie di pezzi unici e piccole serie, a partire da materiali riciclati. Usando i materiali comuni con intelligenza e attenzione, si possono realizzare piccoli capolavori, unici come unico è il loro utente finale, un essere umano. Ognuno dei pezzi della collezione REMO dona e restituisce, a chi li possiede, una parte dell’energia creativa impiegata per la loro creazione”. Nel 2001 ha aperto nel quartiere San Lorenzo una bottega-galleria artigiana, dove progetta, costruisce ed espone i suoi pezzi unici d’arredo, privilegiando materiali naturali e di riciclo, con una attenzione estrema all’estetica, alla praticità d’uso e al rispetto delle risorse del pianeta.
Per il futuro, l’obiettivo è allargare ulteriormente il territorio d’azione: “nel 2001 ho realizzato il sito web, base virtuale da cui partire per la scoperta di nuove aree di interesse, per mostrare il materiale del mio portfolio e i lavori di REMO Design Group, e per continuare a costruire una rete di persone che vogliono raddrizzare le sorti del pianeta, utilizzando il design, l’arte, la comunicazione visiva. Per costruire una rete protettiva di prodotti e servizi che arricchisca chi li fa e chi li usa, contro un futuro plastificato, preconfezionato, serializzato, omologato”.
www.remodesign.com

ELY ROZENBERG

Industrial designer, specializzato nella ricerca di nuove tecnologie e materiali per l’illuminazione

Nato nel 1969 a Dushanbe (Tajikistan) Ely Rozenberg, laureato alla Bezalel Academy of Art & Design di Gerusalemme, ha coordinato il corso di Furniture Design allo IED di Roma dove insegna Light Design. Specializzato nella ricerca di nuove tecnologie e diffusione della luce, realizza componenti e installazioni con fibre e pellicole elettro-luminescenti e led per aziende come Pallucco Italia, Fabbian Illuminazione, DGA. “Sono venuto in Italia per fare un’esperienza in un paese al vertice del design innovativo e per imparare un’altra lingua e un’altra cultura. In Israele mi ero imbattuto in un affascinante e innovativo materiale di illuminazione. Quest’informazione (una sorta di segreto) l’ho portata con me in Italia, realizzando, insieme all’architetto Alessandro Bianchini, una serie di lampade per il Fuori Salone a Milano nel 1998. Opere mai viste e fresche a livello sia tecnologico sia artistico, inserite in un contesto fortunato, in via Solferino. In seguito sono piovute varie richieste e contatti per collaborazioni. Non essendo esperti di marketing, abbiamo fatto parecchi errori ma è proprio in questo modo che ho imparato molto”. Vincitore di numerosi premi quali The Design Report Award, Targetti Light Art Collection, Mini (cooper) Design Award, ha curato mostre di design israeliano (insieme a Vanni Pasca, personaggio storico del design) tra cui “New design from Israel”, a La Triennale di Milano nel 2005, mostra poi ospitata al Design May di Berlino e alla International Furniture Fair di Copenhagen. “La mia ‘rete’ è sottile ma con tante ramificazioni un po’ come una ragnatela. Vi fanno parte designer, giornalisti o storici del design, il mondo delle ditte e degli artigiani, e poi esperti di tecnologie, grafici, illustratori, fotografi, architetti, alcune persone fidate della famiglia e un paio di amici a cui posso sempre rivolgermi nei momenti incerti. La mia rete è in continua evoluzione e crescita”. Nel 2003 è invitato da Michelangelo Pistoletto a partecipare alla Biennale di Venezia nel progetto “Love Difference” e nel 2005 è tra i più celebri designer a “100 volti 100 progetti” nell’ambito della fiera Abitare il Tempo, a Verona. Le sue opere, pubblicate su riviste di settore tra cui Design Year Book, ADI design Index, The Museum of Modern Art Design Encyclopedia, si trovano nella collezione dell’Israel Museum a Gerusalemme e alla Targetti Light Art Collection. “Nel settore del design c’è molto da fare per migliorare la qualità dell’industria laziale e aprire nuovi orizzonti. Roma è già la città più bella che l’uomo abbia creato, ha solo bisogno di curare e mantenere la sua bellezza trovando un giusto equilibrio tra i bisogni quotidiani dei suoi abitanti e i bisogni più turistici dei suoi visitatori. Mi piacerebbe veder crescere un polo tecnologico e di industrie creative per evitare a chi vive e lavora a Roma di essere soltanto custode del museo del mondo. Per questi cambiamenti, però, è necessario un patto tra l’amministrazione pubblica, il mondo dell’impresa e i cittadini. Senza l’adesione delle tre parti sarà difficile che qualcosa cambi”.
www.promisedesign.info

-SCAPE

Studio di architettura, contenitore di idee, persone e competenze, rete di esperienze trasversali

-scape è uno studio di architettura, con sede a Roma e a Parigi. Nato nel 2002 da un’idea di Ludovica Di Falco, Francesco Marinelli e Paolo Mezzalama, architetti, formatisi alla Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. L’idea si è concretizzata nel febbraio 2004 con la costituzione della società di ingegneria -scape spa. Nel 2005, Alessandro Cambi, architetto formatosi fra la Facoltà di Architettura di Firenze, l’École D’Architecture di Parigi – La Villette e l’École d’Architecture di Parigi – La Défense aderisce, in qualità di quarto socio. “Sin dall’inizio abbiamo pensato -scape come un contenitore di idee, di persone, di competenze specifiche e multidisciplinari, per concepire il processo edilizio in modo completo, attraverso il lavoro svolto all’interno dello studio e tramite una rete di consulenze esterne”. -scape si è distinta in numerosi concorsi internazionali tra cui il Concorso internazionale per la Piazza del Fiera District a Bologna, l’Europan 8-Riga, A.A.A architetti cercasi e nel 2008, ha ricevuto il premio Nouveaux Albums des Jeunes Architectes, del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese, mentre dal 2009 -scape collabora all’attività didattica della Facoltà di Architettura di Roma Tre. “Abbiamo costruito una rete di relazioni ed esperienze culturali e professionali trasversali e transnazionali che hanno avuto come trait d’union alcuni temi, tra cui quello del paesaggio, ma anche quello del vuoto e della sostenibilità”. Una parte dei progetti dello studio è frutto di collaborazioni con architetti e paesaggisti internazionali quali Francis Soler, Eduardo Souto de Moura, Alessandro Anselmi, Francesco Cellini, Gilles Clement o artisti come Nunzio, “oltre alle numerose interazioni con studi di architettura, amministrazioni e studenti con cui da molti anni condividiamo riflessioni. La nostra attività produce effetti sul territorio sia in termini di sinergie professionali ed economiche, sia in termini di cambiamento dell’assetto fisico dei luoghi. Il nostro apporto è volto al miglioramento del territorio attraverso la costruzione di luoghi capaci di rispondere alle esigenze di vita delle persone (compresa l’esigenza di emozionarsi). In un progetto a Milano Forlanini, per esempio, abbiamo cercato di offrire nuovi modelli abitativi espandibili nel tempo e capaci di assorbire la dinamicità della società contemporanea”. Per il futuro “immaginiamo una Roma rispettosa della sua architettura antica e della sua storia ma capace, allo stesso tempo, di rinnovarsi per diventare una vera città all’avanguardia. La immaginiamo con numerosi ‘centri’, ognuno con una propria identità, legati tra loro da un sistema di mobilità pubblica facilmente accessibile dai cittadini. Tra un ‘centro’ e l’altro un enorme parco urbano-territoriale, costituito dall’agro romano, dove trascorrere il tempo libero. Quello di cui parliamo non è un’astrazione o un’utopia, ma la struttura urbana che Roma già ha e su cui basterebbe intervenire con coraggio e lucidità, perseguendo un’idea chiara e moderna”.
www.scape.it

CLAUDIA PIGNATALE – SECONDOME

Design gallery con l’obiettivo di rendere Roma una città protagonista sulla scena internazionale del design

“Un contenitore di design duro e puro nel quale gli oggetti sono i veri protagonisti”. Tutto questo è Secondome, design gallery aperta da novembre 2006 al civico 26 di via degli Orsini, dedicata alle scoperte del mondo del design, ai nuovi designer, agli autoproduttori italiani e alle edizioni che Secondome produce, promuove ed esporta in tutto il mondo. “Partita come un concept in via dei Pianellari, si è evoluta a galleria con pezzi unici o tirature limitate di design che proponiamo o che produciamo a marchio nostro con designer provenienti da tutto il mondo come Kiki van Eijk, Sam Baron, Fabrica e con autoproduttori come Andrea Salvetti, Alessandro Ciffo, Silvia Zotta, Dum Dum e Roberto Mora”. Claudia Pignatale è l’architetto che ha ideato Secondome e che, grazie alla realizzazione di questo progetto, ha concretizzato la sua passione per l’arte e per il design. Claudia ha lavorato nel settore pubblicitario, occupandosi della localizzazione dei prodotti internazionali, esperienza che le ha permesso di viaggiare molto ed entrare in contatto con realtà come Parigi, Londra, Copenhagen, Amsterdam e Stoccolma, dalle quali ha tratto alcuni aspetti della ricerca del living e del design contemporaneo. “La mission è duplice: far divenire la design gallery polo di attrazione del design per l’Italia centro-meridionale e portare Roma sulla scena del design internazionale”. In pochi anni Secondome ha attirato su di sé molta attenzione ed è diventata un brand riconosciuto “spesso più all’estero che sul territorio romano che pian piano si sta avvicinando al nostro concetto di design superselezionato”. L’obiettivo è far conoscere al grande pubblico questa neo-arte e trasmettere la passione per il design portando i grandi nomi del panorama internazionale anche nella capitale per “contribuire a far vivere a Roma quell’atmosfera internazionale, propria delle grandi metropoli, che le spetterebbe di diritto”. Tra le proposte di Secondome, le fotografie degli “esterni” di Marinella Paolini, le sculture di Andrea Salvetti, gli arredi di Kiki van Eijk, le coloratissime ceramiche di Silvia Zotta, le case-scultura di Michele De Lucchi, le installazioni calamitate di Roberto Mora, i mastodontici oggetti metallici di Joost van Bleiswijk, i vasi “Utiles & Futiles” di Sam Baron, oltre ai pezzi speciali “british made” di Established & Sons.“Il nostro è un progetto innovativo che segue il filone internazionale del design. Roma è la nostra città, il luogo in cui viviamo. Nel suo cambiamento culturale noi ci crediamo molto e pensiamo stia già avvenendo, anche grazie a strutture come il MAXXI o il MACRO. Rimane il fatto che parlare di design a Roma, oggi, è ancora difficile. Per questo, stiamo cercando di ‘educare’ il nostro pubblico e di introdurlo a un concetto innovativo. Io ci credo in una Roma del futuro e spero che ci sia sempre più spazio a disposizione dei nuovi progetti”.
www.secondome.eu

ROMA PROVINCIA CREATIVA