CARLO MARTINO – STUDIOMARTINO5

Strategic design e didattica per aiutare e sostenere le realtà produttive del Lazio

Lo Studiomartino5 nasce come evoluzione dell’attività professionale del suo fondatore, Carlo Martino, per offrire alle imprese, nel campo del design, consulenze più strutturate e ampie rispetto alla tradizionale progettazione di prodotto. “Sono consulenze che si possono definire di strategic design e che si traducono in quella che impropriamente è denominata art direction per aziende quali Catalano, GSI-Gruppo Sanitari Italia, Inova Gedy, Metaform, I Conci, Ad Hoc, Unopiù. Siamo in un momento storico in cui il design è di fatto una ‘fabbrica del desiderio’, che integra l’immaginario collettivo, per cui tale immaginario non può essere delegato alla comunicazione e alla pubblicità ma deve entrare a far parte del progetto. Manipolare coscientemente il contenuto comunicativo dei prodotti e il loro valore ‘funzionale’ significa saper concepire artefatti capaci di esprimere desideri individuali e collettivi”. Carlo Martino (Bari 1965), docente e ricercatore presso l’Università di Roma La Sapienza, direttore dell’allegato alla rivista “Disegno Industriale”, Design for Made in Italy, ha tenuto numerosi corsi di progettazione di disegno industriale, di storia e teoria del design e di tecnologia dei materiali, sia all’interno dell’università sia presso altri istituti pubblici e privati italiani e stranieri. Dal 2005 è coordinatore del corso di laurea in Disegno Industriale a Pomezia e, dal 2007, anche del Corso di Laurea Magistrale in Design, Comunicazione Visiva e Multimediale, Interfacoltà tra Architettura e Scienze della Comunicazione della Sapienza. Vicepresidente dell’ADI Lazio (Associazione per il Design Italiano), è membro del Consiglio Italiano del Design e ha curato numerose mostre di design e di grafica. Nel corso degli anni lo Studiomartino5 ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il Design Plus, numerosi IF Award, oltre alle segnalazioni nell’ambito dell’Adi Index, la rassegna annuale dei migliori prodotti italiani. “Oggi lo Studio è oggetto d’interesse da parte della stampa di settore e di molti giovani creativi che ci scrivono per essere accolti come tirocinanti o collaboratori”. Lo Studiomartino5 opera a stretto contatto con il territorio laziale, con l’obiettivo di valorizzare le grandi realtà produttive identificative della regione, è fortemente radicato al territorio e considera necessario tener conto di tutte le influenze, le ispirazioni, gli stimoli continui che una metropoli vivace può offrire in ogni momento. “Le forme, le strategie industriali, le campagne comunicative nascono quindi inevitabilmente dall’attenta osservazione della realtà e da una rilettura di essa in chiave creativa. Lo studio aspira a dare il suo contributo alla progettazione del futuro della città. Roma non andrebbe veicolata come una mera cartolina turistica ma come un complesso e articolato scenario ricco di ricerca, progetti, servizi, produzioni di qualità, arte e comunicazione globale. In una parola, di cultura”.
www.studiomartino5.it

MARCO CASSINI e DANIELE DI GENNARO – MINIMUN FAX

Nata da una rivista letteraria spedita
via fax oggi ha un catalogo di 320
titoli e una libreria nel cuore di Roma

“Quella del fax non è una leggenda ma è proprio la verità. Era il 1993 e abbiamo iniziato a produrre una rivista che conteneva scritti, recensioni, racconti, poesie. Materiale letterario, insomma, che spedivamo via fax a chi si abbonava”. Marco Cassini e Daniele di Gennaro, allora avventurieri letterari, oggi a capo della Minimum Fax, raccontano così l’inizio della loro storia. Il successo fu travolgente e la rivista divenne, nel giro di poco tempo, una casa editrice. “Il primo collaboratore della rivista è stato Francesco Piccolo e suo, in seguito, è stato il nostro primo libro pubblicato, “Scrivere è un tic”. I libri, allora, per modestia li chiamavamo i quaderni di minimum fax”. Da lì, da quegli anni appassionanti, coraggiosi e lungimiranti (è di Minimum Fax la prima traduzione fuori dagli Stati Uniti di David Foster Wallace) è partita l’avventura di questa piccola casa editrice diventata in seguito una delle più importanti nel panorama nazionale. Oggi, a quindici anni dalla sua nascita, Minimum Fax è rimasta completamente indipendente e di piena proprietà dei due fondatori. È cresciuta molto, diventando una realtà composita, costituita da un gruppo di società e associazioni culturali che curano i diversi aspetti dalla sua molteplice attività: oltre alla casa editrice, un laboratorio permanente di formazione culturale (emme effe), una casa di produzioni cine-tv (minimum fax media) una libreria (minimum fax libri) e un’associazione teatrale per l’organizzazione di eventi (minimum fax live). Minimum Fax ha un catalogo di circa 320 titoli, suddivisi in otto collane. Pubblica oggi trentadue novità e vende mediamente 125.000 copie complessive ogni anno. L’ultimo fatturato della casa editrice è stato di 1.500.000 euro (valore calcolato a prezzo di copertina e al netto delle rese), pari a una quota di mercato dello 0,05% circa. Il team della casa editrice è composto, oltre che dai due editori, da otto dipendenti e quattro collaboratori, cui si aggiunge ovviamente una vasta rete di consulenti, traduttori, curatori. La sede legale è in piazzale di Ponte Milvio, al civico 28. “Siamo a due passi dal Tevere e da uno dei ponti più belli di Roma, che tutti oggi conoscono per Moccia e Scamarcio (o al limite per le temute esondazioni del fiume) ma che noi, chissà perché, preferiamo ricordare per Costantino e Massenzio. Il nostro rapporto con Roma è molto forte. Talmente forte che abbiamo deciso, nel 2005, di aprire una libreria. Situata nel cuore di Trastevere, oltre a un punto vendita, vuole essere uno spazio dedicato alla letteratura. Ospitiamo, così, spesso, presentazioni di libri e non solo nostri. Anzi, soprattutto di altri editori. La cosa bella di Roma è che c’è sempre una risposta del pubblico molto calorosa. La partecipazione a ogni iniziativa riguardante l’editoria (fiere, presentazioni di libri, ecc…) è, infatti, non solo generosa ma assolutamente trasversale”. Comprende cioè tutte le fasce d’età e raramente si identifica con un solo target. “Questo rende senz’altro Roma, per l’editoria, una città assolutamente gratificante”.
www.minimumfax.com

G.R.A. – GENUINE ROMAN ART

Contest, collaborazioni e organizzazione di eventi. È la vita del gruppo romano che ha preso il nome dal raccordo.

G.R.A. a Roma è il Grande Raccordo Anulare: settanta chilometri d’asfalto, un cerchio imperfetto fatto di 33 uscite e più, che unisce le differenze e mette in contatto Roma senza chiuderla in se stessa. G.R.A. – Genuine Roman Art allo stesso modo comunica opinioni, fa rimbalzare progetti, pixel e vettori grafici. Il viaggio di G.R.A. – Genuine Roman Art, studio grafico e concept events, ha inizio nel 2005 dall’idea dei quattro soci fondatori romani che si chiedevano se fosse possibile definire un’identità grafica nazionale. Da una domanda, una sfida ai colleghi, organizzando concorsi, serate, mostre a tema, che invitano il singolo artista ad una creazione apposita. Ogni volta uno spazio diverso, un tema diverso, un pubblico diverso, per un designer/creativo che ha l’occasione di farsi vedere, conoscere, confrontare. Dopo il progetto di debutto “tema/colore”, che chiedeva ai grafici di realizzare opere il cui soggetto fosse associato a un colore, è la volta di “/rm: la città in mostra” (2006 – 2007), che ha chiamato gli artisti a misurarsi con uno studio del territorio e del contesto urbano di Roma. Dal 2007 G.R.A. inizia una collaborazione con MArteLive, organizzando concorsi per la sezione di grafica e in contemporanea mettendo on-line il gioco .PONG. Poi a Tokyo, dove al Design Festa, G.R.A. si mette in contatto con nuove realtà e continua con la mostra Personal Post in collaborazione con Busta – Look Around. Durante la Notte Bianca romana (8 Settembre 2007) l’Istituto Europeo di Design, lo coinvolge per una performance al Museo Canonica in Villa Borghese: lo studio realizza una serie di Paper Toyz che affiancano le opere dello scultore. Nel 2008, dopo The T-Show, il contest sulle t-shirt organizzato in collaborazione con Mezzaparola, G.R.A. partecipa al Freeshout Festival a Prato, organizzando un worskshop sui paper-toys e introducendo il Graphic Revolution Army: un esercito di artisti ideato per comunicare e divulgare messaggi contemporanei. Si apre dunque una nuova stagione, che vede in “NATION” la naturale evoluzione del progetto “/ rm”, con la differenza che il confronto con gli stili è internazionale. Nel 2009 G.R.A. realizza per Coin BITE – “Assaggi di Design” una linea stuzzicante di t-shirt in edizione limitata dedicata alle donne”. Dal 2007 affianchiamo alla nostra attività di laboratorio artistico e di ideazione di eventi e concorsi, anche uno studio grafico con cui sviluppiamo progetti di comunicazione di varia entità. G.R.A. – Genuine Roman Art in quasi cinque anni ha partecipato al panorama della grafica riuscendo a coinvolgere molte realtà e diventando un punto di riferimento per giovani talenti grafici.
www.genuineromanart.com

MAURIZIO SAVINI

Artista eclettico, ha esposto in Italia e all’estero, eleggendo il chewing gum a strumento del mestiere

Maurizio Savini nasce a Roma, dove studia alla Facoltà di Architettura presso l’Università La Sapienza. Dal 1989 inizia a frequentare l’Atélier di Gianni Dessì e nel 1992 tiene la sua prima mostra personale a Dusseldorf. Nel 1995, oltre a un’esposizione personale presso la Reiner Eickoff Galerie di Hamburg, realizza su disegno di Toti Scialoja la scenografia “La Mela di Amleto”, in scena nel chiostro di Trinità dei Monti a Roma e l’installazione dal titolo “Così” negli spazi del Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza. “Credo che il mio lavoro sia più riconoscibile che leggibile. La provocazione della materia allontana il pubblico da una lettura più profonda, e questo non sembra un bene, ma per fortuna il tempo riesce a suggerire il senso più profondo di quello che faccio. Ne sono consapevole e mi interessa molto”. Dal 1996 Savini inizia a utilizzare gomme da masticare per la realizzazione delle sue sculture, eleggendo il chewing gum a strumento del mestiere: “le fondo, le incido, utilizzando la tecnica del mosaico. Ero già da tempo interessato a materiali che avessero una relazione industriale con la contemporaneità, ma si è trattato di un caso apparente, infatti il caso non esiste se non in pittura. Così, un caso apparente, appunto, ha voluto che un tabaccaio, un giorno, me ne regalasse dieci scatole scadute. Attualmente, per realizzare le mie opere compro gomme da masticare da un semplice grossista, ma l’industria che le produce (una grandissima multinazionale) non si è mai interessata al mio lavoro”. Nel corso degli ultimi anni, ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero: nel 2007 alla Galleria L’Imagine – Angel Art Gallery di Milano con “Destined for Nothing”; nel 2008 a Londra con “Requiem for dissent” alla Edoardo Testori Gallery; nel 2005 a Parigi presso la Cité internationale des arts con “Tres jolie… la petite maison de pommes de terre”, oltre a numerose mostre personali a Roma presso il Pastificio Cerere, il Rialto santambrogio, Palazzo Valentini e il MACRO. “Lavoro in questa città da molto tempo. – racconta – Fondamentalmente è una sfida continua e forse questa è la cosa più coinvolgente. Il cambiamento, se c’è stato, è avvenuto senza un disegno né un progetto. Ricordo con molto piacere i progetti fatti insieme a Mario Pieroni un vero motore per Roma un uomo strordinario, infaticabile sempre attento ai cambiamenti. Infatti, oggi RAM è una consistente realtà per la città di Roma. Da pochissimo tempo ho portato a termine un progetto dal titolo “Il canto della terra” insieme all’artista Pietro Ruffo e la Fondazione Pastificio Cerere. Credo che la fondazione sia una delle poche realtà a Roma, perchè promuove borse di studio, conferenze, mostre, collaborazioni con altre fondazioni e residenze. Inoltre, è ubicata in uno stabile dove vivono e lavorano molti artisti. Ecco: per me ad oggi è ancora l’unico punto di riferimento a Roma”.

MARIO PIERONI e DORA STIEFELMEIER – RAM RADIOARTEMOBILE

Piattaforma per l’arte contemporanea in cui ricerca sonora e attività espositiva si fondono

RAM radioartemobile, fondata nel 2001 da Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier, è una piattaforma per l’arte contemporanea, dedicata alla ricerca sonora e all’attività espositiva, finalizzata alla creazione di un network internazionale: “RAM nasce dalla consapevolezza che l’arte contemporanea, per rispondere alla realtà di oggi, ha bisogno di mobilità e flessibilità. RAM crea una connessione tra arte visiva e arte sonora, tra occhio e orecchio; è il prototipo di uno spazio virtuale dedicato all’elaborazione di ricerche sonore che vedono nella radio uno spazio artistico autonomo”. Presidente di RAM e di Zerynthia, Associazione non profit per l’Arte Contemporanea, è Mario Pieroni, nato a Roma nel 1937. Dal 1974 al 1981 è stato titolare della Galleria Pieroni a Pescara e a Roma, mentre dal 1982 al 2002 ha lavorato come consulente di Arte Contemporanea dell’Accademia di Francia in Roma. Dora Stiefelmeier, nata a Zurigo nel 1937, ha studiato sociologia alle Università di Berna, Berlino e Parigi, dove si è laureata nel 1967. Ha collaborato con il Centro di Documentazione I.D.O.C. del Concilio Vaticano II a Roma e, nel 1975 è co-fondatrice di Nuova DWF. È consulente per l’arte contemporanea presso l’Académie de France à Rome, co fondatrice e direttore artistico di Zerynthia e fa parte del “Board of Trustees” di Dena Foundation of Contemporary Art di New York. RAM realizza mostre e progetti d’arte collaborando con spazi pubblici e privati in tutto il mondo, coniugando arte visiva e sonora. “In questo contesto il ciclo di intitolate CAMERE, un progetto giunto alla undicesima edizione che ogni volta mette in relazione tre artisti legati tra loro in modo sotterraneo e il cui lavoro viene accompagnato da un testo critico ad hoc. La proposta è un’arte da camera, in uno spazio che si colloca nell’interstizio tra privato e pubblico. Ne è un esempio la mostra “CAMERE 10 VOCATION/solo suono”, a cura di Federica Bueti con installazioni sonore di Brandon LaBelle, Thomas Köner e Liliana Moro. Ognuno degli interventi sonori realizzati dagli artisti è stato contemporaneamente ospitato in tre diverse istituzioni museali che hanno aderito al progetto permettendo un’espansione geografica del medesimo. Così l’installazione sonora di Brandon LaBelle è stata ospitata dal CAC di Brétigny, Francia, quella di Thomas Köner alla De Vleeshal, Middelburg Olanda e quella di Liliana Moro alla Mestna Galerija Ljubljana, Slovenia”. Oltre alle mostre e alle esposizioni, RAM ha contemporaneamente esteso la sua attività sul web: dal 2004 ha costruito il SAM (SoundArtMuseum), un archivio permanente di opere di SoundArt aperto al pubblico, disponibile on-line e dotato di una radio web in streaming 24 ore, “RAM live si connota come luogo d’arte sonora di risonanza internazionale con l’obiettivo interdisciplinare di network e sperimentazione. Ogni evento è allo stesso momento ancorato a un contesto preciso e amplificato nel mondo attraverso la radio”.
www.radioartemobile.it

ROMA PROVINCIA CREATIVA