SILVIA BELLEGGIA E ERICA MONELLO – MAGIC PICTURES

Due donne e una fitta rete di professionisti per realizzare spot pubblicitari, documentari e servizi per l’audiovisivo

Silvia Belleggia ed Erica Monello hanno cominciato a lavorare insieme 10 anni fa, durante il primo incontro con il mondo della produzione audiovisiva nella coordinazione di CUT, Laboratorio di Produzione Cinematografica della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma. In questa piccola factory, affiancate da professionisti, hanno avuto un immediato confronto con il mercato, in quanto i documentari e cortometraggi realizzati sono stati acquistati da Cult Network Italia, antenna del bouquet di Sky Italia. Terminata l’università hanno lavorato separatamente per altre società, pur muovendosi su terreni comuni: produzioni audiovisive, organizzazione di eventi, comunicazione, sviluppo. Si sono incontrate di nuovo e hanno fondato il marchio Magic Pictures con l’intento di trasformarlo in una società. Grazie al “Fondo per la Creatività” il loro sogno si è trasformato in realtà. La Magic Pictures è una giovane casa di produzione audiovisiva di Roma che si occupa di spot pubblicitari, cortometraggi, documentari, eventi culturali e, più in generale, servizi per l’audiovisivo legati al nascente mercato del 3D. La loro forza è la rete con i professionisti del settore sviluppata grazie ai progetti realizzati nell’ultimo decennio. Silvia ed Erica, appena fondata la società, hanno dato vita a due tipologie di prodotti differenti, per testare ed entrare in due circuiti e mercati diversi. “Adotta una cellula” è il primo spot sociale in 3d stereoscopico realizzato in Europa, premiato all’Italian 3D Awards e diffuso nelle sale cinematografiche e per LA7. “Salame milanese”, prodotto virale per il web, è una serie che ha riscosso un incredibile successo su YouTube; il primo episodio ha collezionato oltre 80.000 contatti in pochi mesi e ben 30.000 solo nella prima settimana. “Un altro punto chiave della nostra azienda è la vocazione per la ricerca e per la formazione di giovani talenti. Infatti abbiamo ideato e organizzato un corso per produttori e autori Tv che quest’anno è alla quarta edizione, durante il quale vengono ideati e sviluppati format televisivi che vanno dalla fiction al game-show, dal magazine al talk-show. Nelle tre edizioni precedenti sono state concepite e progettate numerose tipologie di programmi, alcuni dei quali sono in fase di sviluppo. Si tratta di un bacino prezioso all’interno del quale coltivare nuovi talenti creativi e realizzare idee innovative da immettere nel mercato”. Probabilmente ha ragione Pareto: “La creatività è trovare nessi nuovi fra cose note”.

www.magicpictures.it

LIVIA CRISPOLTI TESSUTO A MANO

A metà tra moda e arte, una designer tessile fa dialogare l’artigianalità con la contemporaneità

Divide la sua vita tra moda e arte la designer tessile Livia Crispolti. Dal 2004 con il suo Livia Crispolti Tessuto a Mano propone cinque linee di prodotti: gilet, cappelli, cravatte, sciarpe e tessuti, interamente fatti a mano in modo tradizionale, pezzi a tiratura limitatissima e a volte unici. L’attività della Crispolti ruota intorno al concetto di multidisciplinarietà, di contaminazione tra moda, arti visive, artigianato, design, produzione tessile e cultura. Con il suo marchio produce tessuti a metraggio su telai manuali per il fashion e l’interior design. Dal 2007 la sua vetrina espositiva e commerciale è in uno spazio chiamato Vetrina Ripetta 133. Qui si trovano vere e proprie opere spesso create in collaborazione con artisti contemporanei. L’avventura di Livia Crispolti inizia nel 1994, quando da Roma arriva a Como e comincia a collaborare con l’artista-artigiana Marisa Bronzini, nel suo opificio tessile. “Da lì una passione si è trasformata naturalmente in lavoro. Ho una formazione specificamente tecnica, legata alla progettazione tessile, affiancata da studi umanistici legati alla storia dell’arte e, in particolare, alla storia del tessuto”. I suoi studi la portano a sperimentare forme e colori diversi: ciò che le interessa è
l’intreccio tessile, o meglio la tecnologia che sostanzia e determina ogni intreccio. In sostanza, come la struttura e la forma di un intreccio si modificano con l’apporto della creatività. “Il ritmo, che crea geometrie da indossare è ciò che cerco di realizzare con le mie creazioni”. Il colore è il filo conduttore dei diversi prodotti della firma Livia Crispolti Tessuto a Mano, che nascono dalla ricerca di nuovi intrecci e nuove forme. “Il ritmo è dato dal colore, che reinventa la forma creando differenti combinazioni che sollecitano emozioni cromatiche, tattili e visive, che trasformano il manufatto tessile in espressione”. Il suo è un lavoro artigianale con i telai ed è sempre reinventato attraverso materie prime diverse. L’obiettivo, infatti, è quello di far rivivere una tradizione antichissima come quella di tessere a mano, mettendola in rapporto con la contemporaneità, e quindi in dialogo continuo con le nuove tecnologie: proiettarsi nel futuro reinventando il passato. In quest’ottica ogni collaborazione con realtà artigianali è la benvenuta. “Mi interessa il saper progettare e il saper fare. Il mio è un lavoro che nasce naturalmente da scambi e collaborazioni a un livello sia progettuale sia operativo”.
www.liviacrispolti.com

CHRISTIAN LUDOVICI – LUDO COMMUNICATION

Vetrine che si trasformano in monitor interattivi, all’isegna di un nuovo modo di comunicare

Con un progetto basato sulla trasformazione delle vetrine in monitor interattivi Christian Ludovici e Giancarlo Guizzo, fondatori nel 2009 della Ludo Communication, hanno vinto il “Fondo per la Creatività” della Provincia di Roma. Ludovici e l’ingegnere delle telecomunicazioni Guizzo hanno unito competenze ed esperienze professionali per questa nuova attività. Il primo, dopo gli studi all’ISIA, Istituto Superiore Industrie Artistiche e all’Accademia Nazionale di Comunicazione e Immagine, diventa consulente e collaboratore per il primo sito della Rai e per Mediaset. Collabora inoltre con l’agenzia di grafica e comunicazione FOuR. Art director per Sfera (del gruppo Enel) e responsabile dell’area multimediale del Garante della Privacy, Christian cura il materiale comunicativo e la veste grafica del sito dell’Ambasciata Svizzera in Italia ed esercita l’attività di tutor e docente per Bulgari. “Considero presuntuoso chi si autodefinisce originale, io cerco di esprimere il mio messaggio all’interno di cornici eleganti, pulite, semplici, lasciando al contenuto il ruolo di protagonista assoluto”. In effetti è proprio questo il tema del progetto. Cornici o proiezioni più o meno invasive sulle vetrine, che regalano numerosi vantaggi: un’ulteriore valenza grafica ed estetica, la possibilità della messa in rete, il controllo a distanza e soprattutto una comunicazione interattiva. Ad esempio, si possono mostrare ulteriori contenuti negli archi di tempo in cui le vetrine non vengono sfruttate, soprattutto nelle zone pedonali ad alta frequentazione. Tale progetto è indicativo della più vasta attività di cui si occupa Christian, ovvero la creazione di sistemi innovativi per la comunicazione: “Mi sono formato nel mondo del product design, ho nuotato in quello delle immagini, della grafica, del video e della motion graphic e lì mi sono liberato dei limiti del materico, del producibile: ora disegno dando forma all’immagine dei miei partners. Nell’ambito del prodotto diamo una fortissima importanza all’aspetto sensoriale ed espressivo, soprattutto rispetto al supporto cartaceo e alla relativa tecnica di stampa”. L’ispirazione nasce dal colore degli elementi naturali e dalle loro tonalità. L’esempio lampante è il lavoro “AMARE”, realizzato in occasione dei mondiali di nuoto a Roma per conto della Provincia. “Abbiamo scelto la stampa a caldo per rendere meglio l’idea dell’oro, elemento di contatto fra le medaglie più ambite e il sole della capitale, e la lucidatura della brochure, per emulare l’effetto di luccichio che fa brillare la superficie acquatica delle vasche”.

www.4adv.eu

LE SEDIE

Un luogo dove il rapporto stretto con la memoria si trasforma in racconto che assume tutte le modalità espressive

A Labaro, sulle sponde settentrionali del Tevere, un tempo ponte verso la campagna dell’Agro Pontino, Francesca Biancat, Valeria Lama, Andrea Pergolari e Anna Lisa Pulizzi creano Le sedie come raccoglitore di iniziative culturali formative e sociali legate alla narrazione di storie e al teatro. Il nome è tratto dall’opera omonima di Eugène Ionesco, in cui le sedie davano la misura della solitudine sofferta dai due anziani protagonisti nell’attesa dei convitati. Ogni sedia ha una sua identità, è un personaggio mancante, e accresce l’isolamento dei due. Su questo giocano i quattro fondatori, sul voler far uscire dall’isolamento la propria individualità. Con questo centro di narrazione vogliono creare un archivio di storie, testimonianze orali e ricordi che possano manifestarsi secondo diverse espressioni artistiche. Labaro è il polo geografico attorno a cui ruota l’attività di Le sedie. E’ un luogo con le caratteristiche di un paese e i servizi della metropoli, esclusi però quelli culturali. In questo si innesca il progetto del centro di narrazione che si pone come spazio interattivo e punto di attrazione culturale per gli abitanti del posto, proponendo il racconto di storie e offrendo un nuovo servizio. Il loro lavoro nasce dalla necessità di comunicare, restituendo le storie narrate attraverso il teatro, il cinema e i laboratori creativi. Come spiegano, “Le sedie è un progetto che possiamo definire ‘innovativo nella tradizione’ perchè partendo da un dato sociale, quale il rapporto con la memoria e il tempo, cerca di trasformarlo in dato culturale, in racconto, sotto tutte le sue diverse forme espressive, anche quelle tecnologicamente più innovative. Si pone quindi come un punto di raccolta di storie che trovano come ulteriore strumento di distribuzione la nostra rivista semestrale, Narratempo”. L’importante è rendere partecipe il pubblico, renderlo parte dello spettacolo, “c’è un concorso di creatività tra attore e spettatore. Ogni spettatore mette in gioco la propria immaginazione per cercare il racconto che si nasconde nelle cose. Attive anche alcune collaborazioni come quella con il College of Rome, con cui sono stati attivati laboratori professionali di scrittura creativa e di recitazione in inglese presso gli spazi di Labaro; mentre una realtà con la quale ci confrontiamo quotidianamente sono le scuole del quartiere alle quali proponiamo laboratori teatrali e un discorso aperto di coinvolgimento a tutte le attività del centro”.

FRANZ GUSTINCICH E PAOLO CORDOVA – MELTING

Un mensile che offre un’informazione di qualità e fatta su misura per migranti e studenti di lingua italiana

Franz Gustincich, Paolo Cordova e Massimo Ribaudo hanno ideato e creato Melting – Il mensile dei nuovi italiani, rivista concepita come strumento di informazione destinato a famiglie di immigrati e a studenti di lingua italiana. L’originalità e l’effettivo bisogno di una rivista di questo tipo nel panorama italiano di oggi, hanno portato il progetto a vincere il “Fondo per la Creatività” messo a bando dalla Provincia di Roma; un risultato importante che ha permesso ai due giovani un ulteriore ampliamento delle competenze, della crescita professionale e degli aspetti creativi legati a Melting. L’importanza che la rivista ricopre porta ad auspicare un incremento il più possibile vasto della rete di diffusione e distribuzione. Il loro lavoro nasce dal riscontro di una carenza di fonti di informazione per coloro che possono essere definiti i nuovi italiani, cioè gli immigrati e in genere coloro che studiano la lingua italiana: “Non ritenevamo adeguati i media esistenti in termini di capacità di coniugare semplicità di linguaggio e qualità delle informazioni fornite agli immigrati. Per questo abbiamo pensato di creare un nuovo mensile rivolto alla popolazione immigrata della Provincia di Roma”. Melting – Il mensile dei nuovi italiani, nasce dalle competenze dei tre: Franz e Paolo nel settore del giornalismo, mentre Massimo in quello della gestione delle nuove cittadinanze, che si sono concretizzate sull’idea di fornire informazione di qualità ai nuovi italiani. “La finalità più importante è l’interesse del lettore e la possibilità di utilizzare le storie, le informazioni, i dati per una migliore integrazione e vita sociale. Fotografie e testi devono rendere semplice e immediato il messaggio che vogliamo veicolare. Un messaggio di reciproco riconoscimento delle individualità, della cultura del nostro paese, dei bisogni e dei doveri di tutti i cittadini”. Un messaggio di unione tra vecchie e nuove cittadinanze.

www.meltingweb.it

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