BLOOMY ROOTS

Un reggae al femminile: energia e dolcezza per diffondere temi sociali, contro tutte le disuguaglianze

Una band di sole donne nel mondo reggae non si era mai vista. Ci hanno pensato queste otto ragazze a portare una ventata femminile nell’ambiente musicale. Alla voce Serena
Scocca
, in arte Sista Wendy, ai cori Marzia Lami alias Simple Momi, Silvia Dread Montesi al basso autrice e bassista, alla chitarra Vittoria Locurcio, Mirta Cocco alle tastiere e ai cori, alla batteria Emanuela Monni, Marta Marino al sax contralto e al trombone Raffaella Pescosolido. Tutte accomunate dalla passione per il reggae e da un contatto con la musica già dai primi anni di vita che poi è diventato invece un vero percorso di studi. Molte le loro esperienze live già prima delle Bloomy Roots. L’obiettivo odierno è creare un sound più dolce, sperimentando vibrazioni reggae tra rockstead, roots, ska e dub.
La ladies reggae band Bloomy Roots dal 2004 a oggi ne ha fatta di strada: nel 2006 partecipano al Rototom Sunsplash, nel 2007 sono al Villaggio Globale di Roma per l’apertura del live dei Black Uhruru, mentre nel 2009 aprono il concerto di Mr Derrick Morgan. I concerti in locali e centri sociali di tutta Italia fioccano, fino al 2010, anno della collaborazione con la prima donna dj della storia del reggae Sister Nancy con cui realizzano un pezzo dal titolo ‘Me a cute’. Sempre nel 2010 arrivano terze al concorso nazionale MArteLive. Il loro progetto nasce “dalla volontà condivisa di realizzare un sogno: diffondere attraverso la nostra musica un messaggio di unione e di forza, nel rispetto delle diversità, di pace, di continuo confronto dialettico. Per una comunicazione che oltrepassi i confini geografici e socio-culturali valorizzando al contempo le specificità individuali, le ‘radici’ da cui ciascuno proviene”. L’unione è la caratteristica che può descriverle meglio, “tanto più siamo unite sul palco e ci divertiamo insieme tanto più il pubblico è coinvolto e diventa parte attiva. Possiamo chiamarla condivisione empatica o ‘fomento’ o ‘groove’, ed è quella cosa che riesce spesso ad abbattere quella iniziale ‘diffidenza’ o sorpresa nel vedere un gruppo interamente al femminile. Dai commenti più frequenti del pubblico quello che arriva e colpisce di più sembra essere l’impatto di un’energia potente che scaturisce dalla compattezza del sound, contrapposta alla dolcezza e delicatezza del mood e all’aspetto scenografico di una band interamente al femminile”. Le ragazze oggi auspicano collaborazioni con artisti come Radici nel Cemento, Roots in the sky, Villa Ada, Tribù Acustica.
www.bloomyroots.it

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